IL SIGNORE IN ROSSO – E’ Martin Skrtel, che per poco non s’è vestito d’azzurro: il primo nome inserito nella lista di Benitez, l’ultimo ad esser mollato a tre giorni dalla chiusura delle trattative e quando la strategia scelta ha spinto alle riflessioni ad oltranza. Il fisico e l’esperienza avrebbero consigliato di arricchire l’organico, l’ingaggio avrebbe impoverito il bilancio. Nel Liverpool c’è folla, in difesa: il rischio di restar fuori è elevato, la stima del Napoli è immutata e il campo provvederà a fornire indicazioni sia allo slovacco che a Benitez. Però Skrtel lo sa bene: you’ll never walk alone. E in prestito oneroso ci sono maggiori possibilità di ritrovarsi.
BRASIL – Capitolo secondo: il mediano. Jucilei da Silva è stato pedinato da anni e ora ch’è prossimo alla scadenza ed ha scoperto la consistenza del disimpegno dell’Anzhi, può comunque contare su quelle relazioni gratificanti autografate da Maurizio Micheli, il ministro degli Esteri del Napoli. La scelta del centrocampista è stata congelata, come per il centrale difensivo, e il quadrimestre che si spalanca all’orizzonte offrirà temi di dibattito: su Jucilei il Napoli sa quel che deve, l’opzione morale strappata in passato ha un suo peso, un suo valore.
AZULGRANA – Il mercato abbassa la saracinesca e lascia finestre comunque aperte: un refolo di voce è un coro ed è bastato sapere che Martin Montoya Torralbo, in arte semplicemente Montoya, difensore del Barcellona a giugno si poterebbe liberare a costo zero, per ripercorrere le tappe di un avvicinamento più o meno recente. L’ipotesi è praticabile, il desiderio legittimo e però poi bisognerà andare ad analizzare il Napoli nel suo complesso: ma prima di procedere, è scritto nel codice di comportamento, una telefonata al Barça verrebbe eventualmente fatta, per rispetto.
LA VOGLIA – Quella matta, traducibile anche nel sogno riconduce a fare un giro in Barça: Javier Mascherano è per il momento fantasia allo stato puro, ma il fascino, la sua autorevolezza, la sua poliedricità rappresenterebbe l’ulteriore salto di qualità. E poi c’è quella voce – la sua – d’un mese fa, registrata a futura memoria: “Io con Benitez mi sento sempre”. Altro che rumors…
Fonte: Il Corriere dello Sport
Articolo modificato 10 Set 2013 - 11:08