Dopo tanti preamboli ha avuto finalmente inizio la decima stagione del Napoli targato De Laurentis. Anche quest’anno gli azzurri, nonostante la perdita di Cavani, sono inseriti tra i candidati alla vittoria finale.
Senza dubbio i tifosi devono ringraziare il presidente per aver riportato il club partenopeo a competere a questi livelli in pochi anni, ma è necessario anche tener conto dei (rari) momenti bui di questo percorso, affinché in futuro non si ripetano gli stessi errori.
“Porterò il Napoli in Europa in 5 anni”. Fu questa la promessa che il produttore cinematografico fece al popolo azzurro dopo l’acquisizione del Napoli, appena retrocesso in C1. I pronostici furono rispettati, anzi l’Europa fu centrata con un anno di anticipo.
In quella stagione (2008-09) però qualcosa non andò per il verso giusto: dopo aver vinto l’intertoto gli azzurri uscirono al primo turno della coppa UEFA, in più cominciarono i primi dissapori tra il dg Marino e il presidente, per finire con l’esonero di Reja dopo 4 anni. Con l’avvento di Donadoni le cose non cambiarono e il Napoli concluse il campionato nella parte bassa della classifica. Pessimo anche l’inizio della stagione successiva: ci fu la rottura definitiva con Marino (che rassegnò le dimissioni) e poco dopo venne esonerato anche Donadoni, il quale non riuscì a dare un’ impronta alla squadra. Il resto è storia recente con gli arrivi di Bigon dirigente e Mazzarri allenatore, un duo che ha portato le due qualificazioni in Champions e la vittoria della Coppa Italia 2012.
Proprio su Mazzarri c’è qualcosa da dire: senz’altro grande tecnico che ha saputo ottenere il massimo dai suoi giocatori, ma una domanda sorge spontanea: perché lo scorso anno è stata snobbata in quel modo l’Europa League? È stata una scelta concordata con la società? I tifosi, a prescindere dal colpevole, non hanno apprezzato la scelta: forse non avremmo vinto la Coppa, ma almeno sarebbero state evitate alcune figuracce.
Un’altra pecca di De Laurentis è stata forse quella di non aver valorizzato il settore giovanile, tanto che molto di rado venivano inseriti giovani in prima squadra. A questa mancanza sembra aver rimediato benissimo nelle ultime stagioni, tanto che la squadra primavera del Napoli è stata finalista nell’ultima Coppa Italia, sconfitta dalla Juventus.
Vincenzo Nugnes