Photogallery – “Io sono leggenda”, dieci maglie storiche che il mondo del calcio ha deciso di ritirare per sempre
Per meriti sportivi, per una lunga militanza a servizio dei medesimi colori, per una carriera costellata da successi, per aver dato blasone a quella società, e anche perché il fato ha voluto prematuramente privarsi di una stella caduta senza preavviso. Questi ed altri i motivi per convincere una società che quel numero indossato non da un calciatore qualsiasi è giusto che venga oscurato, riposto in un cassetto, ritirato dalla numerazione classica perché divenuto il simbolo di un uomo, di uno stile, di un’annata, di un’epoca, di successi o più semplicemente di storie da raccontare, attraverso gioie e dolori, nella gloria e nel fango, anche al cospetto di un destino che ti priva di un ragazzo che lottava per quei colori (nel caso del compianto Morosini).
In questa carrellata d’immagini vedrete passare la storia di un calcio che ha saputo trovare in un gesto quel romanticismo che nel tempo si è allontanato da questo meraviglioso gioco, quando qualche decennio fa la maglia aveva un significato diverso, per l’occasione si coniò la frase “quella maglia ce l’ha cucita addosso“, come per dire che pur volendo, un determinato calciatore certi colori li ha dipinti sulla pelle a vita, anche quando il tempo sarà l’ignobile e spietato avversario invincibile e gli anni porteranno via quella stupenda esperienza che è il campo.
Abbiamo scelto gli esempi più rappresentativi per evidenziare il concetto che questo nuovo “promemoria” porta in auge rendendo “storico” un numero, che abbandona il concetto matematico per divenire il simbolo della gloria che rimarrà inviolato, perché nessun altro potrà, nel bene e nel male, cambiare la storia che quel numero ha vissuto in precedenza. Un gesto che aiuta la memoria storica, anche se “chi ama non dimentica…“