Non è una panchina ma pur sempre un osservatorio privilegiato sul calcio. Ciro Ferrara riparte dalla televisione: «Visto che sono a spasso, ruberò un po’ il mestiere a voi giornalisti». L’ex terzino pluridecorato di Napoli e Juventus sarà l’opinionista di «Stop & gol», il programma che Cielo, sul canale 26 del digitale terrestre, dedicherà al campionato ogni domenica dalle 17 alle 18, prima emittente a trasmettere in chiaro gli highlights della giornata. Si riparte domani da Inter-Juventus dopo che la nostra Nazionale ha staccato il biglietto per Rio 2014. «Prandelli sta facendo un ottimo lavoro, ha ricreato intorno all’Italia fiducia ed entusiasmo. In Brasile – profetizza Ferrara – faremo molta strada».
Il derby d’Italia alla terza giornata, non è troppo presto?
«Non sarà una gara decisiva, ci mancherebbe. Ma potrà indirizzare il morale dell’una o dell’altra squadra. Se la Juve vince, dà un primo scossone a tutte le rivali. Se i nerazzurri fanno il colpo, allora Mazzarri comincia a gasarsi».
Bianconeri favoriti per lo scudetto, anche Ferrara intona il solito ritornello?
«È così, quando sei reduce da due scudetti consecutivi per tutti resti la squadra da battere. Non solo: la Juve ha cambiato poco e continuerà ad affidarsi ad un collettivo ben definito e collaudato.Tatticamente, poi, non è seconda a nessuno».
Chi dietro la formazione di Conte?
«Napoli e Inter sono quelle che incuriosiscono maggiormente. Hanno subìto il cambio panchina e il modo di giocare, in più il Napoli ha operato tanto sul mercato. Però vedo che gli azzurri hanno cominciato alla grande, spero che ci siano ulteriori conferme in tal senso».
Juventus e Napoli hanno la Champions, anzi forse per i bianconeri è l’obiettivo principale.
«Non sono d’accordo, i club di grande prestigio a inizio stagione non scelgono mai su cosa puntare perché vogliono competere in ogni manifestazione. La differenza tra Champions e campionato è che in Europa ci vuole fortuna: se sbagli una sola partita agli ottavi, sei fuori. In campionato devi essere regolare, se va male una domenica ci sono tante altre possibilità per rimediare. E poi non è vero che la Champions sottrae energie: se vinci, aiuta a vincere, dà morale. Vedrete che la Juventus non mollerà niente in Italia».
E il Napoli? È più attrezzato per le Coppe, la specialità di Benitez, o per il campionato?
«Mi piace come è stata concepita la squadra. Nuovo allenatore, nuovo modulo, nuovi giocatori eppure l’avvio è stato folgorante. È la dimostrazione che i bravi giocatori sanno adattarsi a ogni circostanza tattica: merito di Benitez che intende dare al Napoli un tocco d’internazionalità».
Cavani o Higuain?
«Il Matador non si discute, è il classico bomber egoista che finalizza quasi tutte le azioni. Higuain ha classe, gioca maggiormente per la squadra, non so se segnerà le stesse reti ma non dimentichiamo che Cavani è diventato fuoriclasse a Napoli e qui si è affermato».
Le caratteristiche di Higuain consentiranno agli altri compagni di segnare più gol?
«Sì, mi aspetto molto da Insigne, questo può essere l’anno buono per lui, anche in previsione Mondiali. Per non parlare di Hamsik, campione assoluto di livello europeo, il vero trascinatore della squadra».
Forse il Napoli paga dazio in difesa.
«Una vecchia diceria che vale per tutti, quando le cose non funzionano si tira in ballo la difesa. Gli azzurri hanno una chiara propensione al gioco offensivo, qualcosa concederanno indietro: sarà fondamentale la fase difensiva, che inizia con il recupero palla dei trequartisti, e non la sola difesa».
L’avventura napoletana in Champions inizierà mercoledì contro il Borussia Dortmund.
«Sarò al San Paolo, non me la voglio perdere. È un girone tostissimo: non credo che Borussia e Arsenal avranno molto piacere a giocare a Fuorigrotta. Nella fase a gironi, la prima partita è quella fondamentale: se si compie l’impresa contro i tedeschi, ci sono buone chances per superare il turno».
Ferrara, una volta per tutte mettiamo in chiaro una cosa: a Napoli si dice che lei abbia metà cuore azzurro e metà juventino.
«Non odio la Juve come gran parte dei napoletani perché in bianconero ho giocato tanto, vinto parecchio e poi vivo a Torino».
D’accordo, non sputa nel piatto dove ha mangiato e fa bene. Però si sbilanci, prego.
«Sono napoletano e voglio che lo scudetto torni nella mia città. Tifo Napoli!»
FONTE: Il Mattino
Articolo modificato 13 Set 2013 - 10:10