L’attenzione nella programmazione. Potrebbe essere questa la ragione per la rinuncia a un ultimo rinforzo per la difesa, in attesa di un colpo a gennaio, Mascherano o Skrtel: meglio aspettare che prendere subito un calciatore di calibro inferiore. In altre stagioni non sarebbe bastato l’ingresso di Hamsik per vincere: sabato contro l’Atalanta è stata una mossa chiave perché c’è stata la squadra, con la sua lucidità e la sua determinazione, ad accompagnare Marek, per il quale non esistono più aggettivi e non esiste più un prezzo perché, come ha sottolineato l’allenatore, “lui è incedibile”. È stata anche questa un’altra importante operazione, costruita con pazienza da De Laurentiis, prima isolando Hamsik dalla serrata corte del Milan e poi offrendogli un nuovo contratto e un ruolo da leader. Il primato dà la spinta giusta per affrontare il Borussia Dortmund mercoledì a Fuorigrotta.
Si alza il sipario sul palcoscenico della Champions. Meritatamente riconquistato con il lavoro di Mazzarri e i gol di Cavani. De Laurentiis è affascinato dal team di Klopp perché è una squadra vera ed è ciò a cui tende il Napoli attraverso l’opera di Benitez. Il girone è durissimo, si comincia contro i vicecampioni continentali che hanno dimostrato come il sogno di una finale europea possa diventare realtà. È un debutto difficile, ma è un debutto al San Paolo, dove il Napoli non ha mai perso una partita di Coppa dei Campioni o Champions League. Il Borussia è una regina del calcio, tuttavia da questa parte ci sono l’esperienza di Benitez, Reina, Higuain, Albiol, Callejon, Hamsik, Maggio, Zuniga; l’effervescenza di Insigne; la tenacia di Inler e Behrami e forse anche di Cannavaro, che potrebbe aver ritrovato il posto da titolare dopo settimane difficili. Soprattutto non ci sono più tatticismi e paura di vincere.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 16 Set 2013 - 09:49