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Programmazione, l’arma vincente per un Napoli sempre più solido negli anni

Al comando della classifica dopo tre giornate. Non è un mero dato statistico, ma rapportato a quanto si è visto in campo conferma la qualità del prodotto Napoli e la capacità di programmazione di De Laurentiis e di Benitez. Se in nove anni questa squadra è diventata un modello internazionale per la capacità di coniugare risultati e bilanci, è perché alle spalle c’è stata una società che non ha sbagliato le scelte fondamentali sul mercato. Nell’estate 2007, dopo il ritorno in A, l’ex dg Marino prese due giovani calciatori stranieri: Hamsik e Lavezzi hanno fatto la fortuna del Napoli. Tre anni dopo, quando Mazzarri chiese un attaccante giovane e di qualità, De Laurentiis acquistò ad una cifra ragionevole Cavani, che sarebbe stato poi il bomber dei 104 gol. Il presidente ha messo a disposizione di Benitez un’ingente cifra da investire sul mercato e i risultati sono subito arrivati, come dimostrano i gol di Higuain e Callejon e le prestazioni di Albiol, tre giocatori che hanno portato a Napoli lo spirito vincente del Real Madrid. E Rafa sta trasmettendo alla squadra un valore importante: la consapevolezza nei propri mezzi.

L’attenzione nella programmazione. Potrebbe essere questa la ragione per la rinuncia a un ultimo rinforzo per la difesa, in attesa di un colpo a gennaio, Mascherano o Skrtel: meglio aspettare che prendere subito un calciatore di calibro inferiore. In altre stagioni non sarebbe bastato l’ingresso di Hamsik per vincere: sabato contro l’Atalanta è stata una mossa chiave perché c’è stata la squadra, con la sua lucidità e la sua determinazione, ad accompagnare Marek, per il quale non esistono più aggettivi e non esiste più un prezzo perché, come ha sottolineato l’allenatore, “lui è incedibile”. È stata anche questa un’altra importante operazione, costruita con pazienza da De Laurentiis, prima isolando Hamsik dalla serrata corte del Milan e poi offrendogli un nuovo contratto e un ruolo da leader. Il primato dà la spinta giusta per affrontare il Borussia Dortmund mercoledì a Fuorigrotta.

Si alza il sipario sul palcoscenico della Champions. Meritatamente riconquistato con il lavoro di Mazzarri e i gol di Cavani. De Laurentiis è affascinato dal team di Klopp perché è una squadra vera ed è ciò a cui tende il Napoli attraverso l’opera di Benitez. Il girone è durissimo, si comincia contro i vicecampioni continentali che hanno dimostrato come il sogno di una finale europea possa diventare realtà. È un debutto difficile, ma è un debutto al San Paolo, dove il Napoli non ha mai perso una partita di Coppa dei Campioni o Champions League. Il Borussia è una regina del calcio, tuttavia da questa parte ci sono l’esperienza di Benitez, Reina, Higuain, Albiol, Callejon, Hamsik, Maggio, Zuniga; l’effervescenza di Insigne; la tenacia di Inler e Behrami e forse anche di Cannavaro, che potrebbe aver ritrovato il posto da titolare dopo settimane difficili. Soprattutto non ci sono più tatticismi e paura di vincere.

Fonte: Il Mattino

Articolo modificato 16 Set 2013 - 09:49

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Scritto da
redazione
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