E lo Zoncolan?
“L’ho fatto più volte, ma mi sono fermato a metà, è tosto. Anche perché ho 80 chili da portare sino in vetta”.
Parliamo del Napoli: che impressione ha avuto?
“Un avvio straordinario. De Laurentiis ha fatto una squadra di grandissimo valore, ma soprattutto c’è Benitez, uomo che ha esperienza soprattutto internazionale”.
Può vincere lo scudetto?
“La Juventus è la favorita numero uno perché ha un organico straordinario e ha cambiato poco, ma il Napoli pian piano si sta avvicinando. Questa società mi ha lasciato ricordi bellissimi, e per la simpatia che ho mi piacerebbe davvero che arrivasse a toccare la Juve e magari vincere il campionato, perché no. E se non quest’anno, il prossimo”.
Qual è il giovane che le piace di più?
“Insigne, penso che sarà la sua annata. Perché l’anno scorso veniva dalla serie B, fatta bene, non è stato titolare anche se ha giocato spesso. Mi piacerebbe che fosse lui il giocatore a rappresentare il nostro calcio, i nostri giovani. Perché ha i mezzi, ha le qualità, e poi è un napoletano”.
Si possono spendere 100 milioni per un giocatore come Bale?
“No. Però il mercato è questo, il Real Madrid dimostra di avere un potenziale straordinario dal punto di vista economico, ma Bale 100 milioni non li vale. Mi dispiace dirlo perché vengo dal calcio, ma la cifra è talmente alta e non l’accetto dal punto di vista morale”.
Allora ha ragione De Laurentiis quando dice che Hamsik non ha prezzo.
“Assolutamente sì. Hamsik l’ho avuto quando aveva 18 anni. Non era ancora il giocatore attuale, anche se era sulla strada giusta e si vedeva, dopo una settimana che si allenava, che sembrava nato con il pallone. Ha un rapporto con la palla e un modo di accarezzarla come pochi. E un modo di vedere la porta, dalla metà campo in avanti, come pochi. Tante volte si dice: Hamsik si trova sempre lì e la mette dentro, come mai? Si trova nel punto giusto quando arriva il pallone”.
E adesso che cosa fa Reja?
“Vado in bici, e come vedete riesco anche a cadere… Ho preso un anno di relax, perché cinque anni di Napoli e tre di Roma, insomma, erano sufficienti per dire basta. Vivo con il calcio, lo seguo sempre. E sto alla finestra”.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Articolo modificato 16 Set 2013 - 09:00