El Pipita si sofferma poi sull’ambiente: “Venendo qui ho trovato un gruppo che aveva ottenuto straordinari risultati e un grande allenatore. Siamo qui per giocare e vincere, per lasciare un segno nella storia del Napoli e per regalare una gioia ai tifosi che la meritano. Io devo preoccuparmi di giocare bene per la squadra. Di dare il massimo. Non sono preoccupato per i gol, la media gol non è un problema che mi tormenta”. E non si sorprende del calore dei napoletani: “Me l’aspettavo. Avevo parlato con amici che giocavano qui. Sono contento dell’affetto dei tifosi, mi trattano bene. Non meglio di Madrid, non dico questo: sono contesti differenti. La passione di Napoli è come quella di Buenos Aires. Cos’è che mi piace? Mi piacciono il mare e la gente, sono qui con compagni che conosco da quattro anni e che mi aiutano. La città è bellissima: sono grato a chi mi ha voluto qui”.
Neanche per lo strepitoso avvio di campionato Higuain si sorprende: “Perché dovremmo essere sorpresi? Qui c’era una buona base, è arrivato un grande allenatore che non conoscevo personalmente, abbiamo fatto nove punti e segnato nove gol, offrendo grande calcio”. Sulle differenze tra Benitez e Mourinho: “Due allenatori vincenti. Sono felice di lavorare con Benitez così come sono stato fortunato a lavorare con Mourinho. Due professionisti che insegnano tanto ai calciatori”.
Immancabile il confronto con Diego Armando Maradona: “Io so cosa è stato Maradona a Napoli e magari potessi entrare nella storia come lui. Sarebbe il massimo raggiungere la sua popolarità, tuttavia io voglio migliorare giorno dopo giorno. A chi potrei essere accostato? Non me lo chiedete, non vi risponderei mai”.
Higuain comunque non si pone limiti: “Lotto per tutti e tre gli obiettivi. Lavoriamo per arrivare ai massimi livelli. Lasciare il Real? Siamo felici qui, pensiamo al Napoli e a portarlo il più in alto possibile. Di De Laurentiis mi ha convinto il progetto: ho valutato che nove anni fa questa squadra era in serie C”.
C.S.
Articolo modificato 17 Set 2013 - 09:21