Negli anni ’80 a Napoli impazzava il mito di Diego Armando Maradona, acquistato dall’allora presidente Ferlaino per la cifra record di 15 miliardi di lire. Da questo momento in poi il club vede prospettarsi davanti a se i suoi anni d’oro: nel 1987 vince il suo primo scudetto e, contemporaneamente, la terza Coppa Italia. Con i titoli conseguiti, la società da linfa vitale anche alla rosa con l’acquisto dei brasiliani Careca e Alemao. Negli anni successivi, il Napoli continua a farsi sempre più imponente nel calcio italiano, arrivando, per due anni consecutivi, al secondo posto. La svolta internazionale arriva nel 1989 con la vittoria della Coppa UEFA, sopraffacendo i tedeschi dello Stoccarda. L’anno successivo, il Napoli, guidato dal nuovo allenatore Alberto Bigon, ottiene la vittoria del secondo scudetto e della Supercoppa Italiana, chiudendo così, definitivamente il periodo d’oro del club partenopeo. Infatti, dopo l’ascesa, arriva inevitabilmente il declino. Dopo la partenza di Maradona e dopo molte vicissitudini finanziare, nel 2004 il definito fallimento con la successiva perdita del titolo calcistico.
Il Borussia, dal canto suo, vive i suoi anni d’oro nel ’90, in seguito all’esonero del tecnico Horst Koppel sostituito da Ottmar Hitzfeld, che riuscì a risollevare il team, tanto da ottenere il secondo posto in campionato, dopo lo Stoccarda. Negli anni successivi, molte furono le vittorie ottenute: nel 1993 andò in finale di Coppa UEFA, guadagnando il secondo posto; nel ’97 vince la Champions League, battendo tutte le favorite; nello stesso anno ottenne la Coppa Internazionale e nel campionato 2001-2002, per la terza volta, si mette a capo della Bundesliga. Analogamente al Napoli, anche il Borussia, dopo numerose vittorie, vive un periodo di crisi dopo il 2002, rischiando, nel 2006, la retrocessione.
Entrambi i team, però, hanno saputo rialzarsi dalla polvere e prendere in mano il loro futuro, diventando in poco tempo due delle migliori squadre del panorama europeo. Mercoledì, quindi, non sarà una semplice partita di Champions League, sarà qualcosa di più. Per almeno una delle due squadre, sarà uno schiaffo morale al destino e al loro passato, come a voler dire “Tu mi hai abbattuto e io mi rialzo più forte e preparato di prima!“.
Martina Ferriere
Articolo modificato 17 Set 2013 - 18:28