Stanotte, Napoli ha un aspetto insolito, un profumo ed un sapore anomali, più densi, più crudi, l’aria che si respira si discosta da quella di una qualunque anonima ed amorfa sera settembrina.
Stanotte, Napoli, non è “mille culure”, ma è tinta, in tutta la sua indomita e sconfinata maestria, da un unico, marcato pigmento: l’azzurro.
Questa è una notte assai significativa e speciale per Napoli.
Per quella Napoli che sa rialzarsi, tutte le volte che inciampa.
Per quella Napoli che lotta, a mani nude, perché talmente povera ed incolta di pratiche di guerra che è incapace di procurarsi armi.
Per quella Napoli che sogna, nonostante l’idillio di effimere chimere nel quale si cullava, sovente, si sia dissolto nell’infinito, sgretolato in microscopici ed inafferrabili pezzi, in seguito al brusco ed irriverente impatto con la realtà.
Per quella Napoli che ama, nonostante abbia il cuore straziato, dilaniato e deturpato da innumerevoli cicatrici, conseguenziali ad altrettante pene, delusioni, martiri, sofferenze, perché quel cuore è stato concepito per amare e questa terra ed il suo popolo sono incapaci di andare contro natura, sarebbe come chiedergli di non essere più napoletani, sarebbe come chiedere a Napoli di strapparsi dal petto quella mirabile ed immortale istantanea che assimila ed incarna, da sempre e per sempre, tutta la sua rigogliosa e perfetta bellezza, nella quale il golfo è adagiato, morigerato e rispettoso, ai piedi del prodigioso Vesuvio.
E’ una notte che sembra quasi eterna per quanto chiassoso è il silenzio che irrompe nelle anime di Napoli e per quanto dilanianti sono le emozioni delle quali si fa portatrice, assordanti come un boato, anzi, come il boato che tra un grappolo di ore, finalmente, verrà liberato.
E’ una notte in cui ci si può rigirare infinite volte in quel letto, litigando con lenzuola, telecomando e cuscino, ma stanotte, Napoli non chiuderà occhio, perché quel cuore, gremito di ansia e fervore, gli impone di sognare ad occhi aperti.
E’ una notte in cui si mastica tensione, si respirano emozioni, si accarezzano pensieri che sanno abilmente trasformarsi in un tappeto di brividi.
Il giorno che l’alba che sta per giungere trascinerà con se, non sarà uno qualunque, ma “il giorno”, quello atteso, da sempre.
Il Napoli per Napoli non è “solo” una squadra di calcio, bensì la massima, sublime e completa espressione dell’anima di Napoli.
E la Champions League non è “solo” la più prestigiosa competizione europea alla quale un club può ambire: per Napoli rappresenta la vetta più alta sulla quale salire per urlare e rivendicare la propria appartenenza, per ricordare al mondo intero che su questa terra esiste anche Napoli, nel calcio, nella vita, in tutto.
Per questo, quando Napoli è travolta da quell’urlo, pregno di brama di vittoria, incontenibile carica emotiva, sconfinata passione ed indomabile grinta, le bolle il sangue nelle vene, perché in quell’urlo è soprattutto marcatamente scolpito il desiderio di rivalsa sociale e di riscatto morale di un popolo, disoccupato, sottoccupato, sfruttato, abbandonato, emarginato dalla società.
Quell’urlo rappresenta “la vera esplosione del Vesuvio”, perché in quell’urlo vi è racchiusa la cruda, sopraffina, veritiera essenza di Napoli.
Buonanotte a Napoli, in bocca al lupo al Napoli!