Come un lampo, tra le nuvole che sovrastano il San Paolo. E il boato che ne consegue è più forte di un tuono. Il cronometro segna il minuto 29 quando Gonzalo Higuain s’appropria della notte europea. Uno stacco, tra un insieme di maglie giallonere, e il pallone si infila nella porta di Weidenfeller, l’estremo difensore del Borussia Dortmund. Fuorigrotta impazzisce, mentre il suo eroe corre sotto i distinti a festeggiare con la gente: che esordio! Un po’ come l’aveva immaginato, il Pipita, tanto da anticiparne il desiderio nel giorno della vigilia. Le emozioni sono variegate, il gol è qualcosa di irresistibile, che potrebbe regalare al San Paolo una notte magica. D’un colpo scompaiono i timori e le ansie, quel fenomeno di Higuain ha trasmesso ai compagni una carica di altri tempi. Il Napoli è padrone, in campo i meccanismi funzionano alla perfezione e l’attaccante argentino non è per niente appagato. Le sue giocate sono un continuo tormento per i difensori tedeschi, come gli scatti che lasciano sulle gambe Subotic e Bender.
Talento puro La sua è un’azione senza soste. Cerca Hamsik e Callejon per provare a stanare l’avversario; vola come un centometrista quando quelli del Borussia Dortmund esagerano con il tiquitaka e finiscono per innescarne le ripartenze. Una di queste risulta fatale per Weidenfeller sul finire del primo tempo. Higuain è lanciato verso la porta, il pubblico è tutto in piedi per esplodere nuovamente, ma il portiere tedesco gli va incontro, fuori dall’area, e tocca il pallone con le mani. Il rosso è inevitabile, il Borussia giocherà tutto il secondo tempo in inferiorità numerica e senza Klopp in panchina: era stato espulso in precedenza per proteste. Un gol e un’espulsione procurata, dunque, per questo giovane talento mollato troppo in fretta dal Real Madrid e rimpianto dalla critica spagnola. “La prima partita in Champions è sempre importante e noi avevamo di fronte un avversario difficile. Non dimentichiamo che il Borussia Dortmund è vice campione d’Europa ed è in testa alla Bundesliga. La verità è che abbiamo disputato una grande partita, abbiamo dimostrato di essere una squadra vera e faremo di tutto per andare più avanti possibile in questa competizione” ha detto il Pipita nell’immediato dopo partita. “Sappiamo cosa ha fatto Diego Maradona in questo stadio, io che sono argentino sento su di me la passione e l’amore che trasmette questo pubblico: sono felice di essere qui, dove mi sono ambientato subito. La Serie A è un campionato più difficile di quello spagnolo, ma io ho la fortuna di giocare in una grande squadra allenata da un grande tecnico. A Napoli mi sento importante, ho la stima di Benitez e dei compagni”.
Voglia di impresa Lasciamoli stare i paragoni. Quello con Edinson Cavani, per esempio, è ricorrente in questo periodo. Ma per la gente il passato non conta, c’è un presente che evidenzia la forza di una squadra che ha saputo soltanto migliorarsi con la cessione del suo giocatore più rappresentativo. Un salto di qualità determinato, in primo luogo, dall’arrivo in panchina di Rafa Benitez e, sul piano tecnico, dall’acquisto di Gonzalo Higuain la vera stella di questo Napoli dalla dimensione europea, come ha dimostrato la prima notte di Champions League.
Fonte: La Gazzetta dello Sport