Non è facile oggi scrivere un pezzo mantenendo la lucidità dopo la straordinariamente emozionante serata di Champions, ma le prospettive sono uno sguardo rivolto in avanti e allora non c’è mai da fermarsi. Gli azzurri nella massima competizione europea ci sono entrati dalla porta di servizio della quarta fascia, ma con il peso di un elefante in cristalleria perché molti hanno fatto gli scongiuri per non pescare il Napoli. Tuttavia nonostante il precedente positivo di due stagioni fa nessuno ha azzardato un giudizio su quali fossero i traguardi possibili, auspicabili o raggiungibili dai partenopei.
Troppe le variabili in ballo, a cominciare dai tanti volti nuovi (tra i titolari di ieri sera solo Maggio, Hamsik, Inler e Zuniga erano già in campo due anni fa), senza contare la rivoluzione tattica di una squadra passata dallo storico 3-4-X ad una configurazione più moderna, o meglio, europea e infine al cambio di allenatore passando da un coach bravo ma sempre esasperante nelle pressioni e nei toni ad uno invece abituato a spiegarsi a parole più che con gli strilli. Insomma molti punti interrogativi che il pur brillante inizio di campionato non avevano chiarito del tutto perché il livello degli avversari non era straordinario, ma la serata di Champions di ieri sera ha invece fornito elementi sufficienti per dire che il Napoli si è incamminato a passo svelto su una strada nuova e che in Europa, a dispetto di tutto, può dire la sua anche contro squadre del massimo livello.
Il cammino del girone è iniziato bene, per il passaggio del turno raccogliere il massimo bottino in casa è imprescindibile almeno quando non uscire sconfitti in trasferta e proprio nelle due prossime trasferte a Londra e Marsiglia gli azzurri avranno un bonus importante da conquistare, infatti raccogliendo risultati positivi potrebbero poi nelle gare di ritorno (2 su 3 al San Paolo) addirittura chiudere in anticipo i discorsi qualificazione. Un girone così equilibrato dove teoricamente tutti possono vincere (e perdere) con tutti potrebbe presentare una quota punti più bassa per passare agli Ottavi di Finale, forse 9-10 potrebbero già bastare, in ogni caso dalle due prossime trasferte molto capiremo sulle chance degli azzurri, che nell’opinione di chi scrive sono corpose.
Tutti e quattro i club di questo girone giocano con lo stesso modulo, il 4-2-3-1, e tutti hanno nel pacchetto difensivo le maggiori pecche, sta quindi all’abilità dei tecnici adottare quei piccoli accorgimenti per spuntarla nei confronti diretti e l’allenatore Benitez, non certo da ieri sera, ha dimostrato di saperci fare piuttosto bene sulla scena europea. Senza considerare che l’Arsenal che il Napoli sfiderà prossimamente è una squadra incontrata già ad agosto che il tecnico spagnolo conosce bene dalla sua lunga militanza in Premier.
La Champions è iniziata dunque, e il Napoli è partito col piede giusto e con l’obiettivo ben chiaro in testa di fare tanti chilometri sulle strade d’Europa, senza dimenticare però la strada che porta al tricolore..
Andrea Iovene
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Articolo modificato 19 Set 2013 - 11:34