Questa contro il Milan è una sfida speciale anche per lui e non solo per la capolista Napoli che proverà ulteriormente ad allungare. Tanti collegamenti per Benitez con i rossoneri, dal suo passato all’Inter alle due finali Champions, una vinta e una persa alla guida del Liverpool. “Sì, il Milan, l’ho affrontato due volte in finale Champions, da questo punto di vista è una partita speciale anche per me” ammette in conferenza stampa di presentazione. Nessun riferimento all’Inter. “Tutto normale, con l’Inter disputai un solo derby contro il Milan. Il ricordo della mia esperienza è buono, sia per il rapporto con la squadra, sia con i tifosi. Per questo tornare a San Siro mi fa piacere”. Un passaggio sfumato sull’Inter e il passaggio di quote a Thohir. “Sulla cessione della società nerazzurra non posso dire molto perché sono l’allenatore di una squadra diversa e questa è una questione loro”.
E poi il tabù Meazza, gli azzurri non vincono da 27 anni, si respira un grandissimo entusiasmo tra i tifosi, ce ne erano tanti ieri pomeriggio a Capodichino alla partenza della squadra e stasera saranno in 10mila. “Epoche diverse, storie diverse, altre squadre e altri contesti. Nel calcio cambia tutto però se non si vince da tanti anni significa che il Milan è sempre stata una squadra forte. Andremo a giocarcela alla nostra maniera e proveremo a far bene”. Far bene e possibilmente vincere. “Dobbiamo puntare a migliorare sempre, siamo al 72 per cento. Vincere significherebbe andare a più otto, nient’altro di più, sono tre punti e basta: i campionati si decidono alla fine”. Napoli favorito, Benitez spiega. “Non cambia niente. Il Milan è una squadra forte e ha una società forte, un grande club nel mondo. Sarà una partita dura, in avanti sono pericolosi. Dovremo fare bene le nostre cose in attacco e curare la fase difensiva e per questo parlerò con Zuniga che fu l’attaccante più pericoloso… Ma fin quando riusciamo a segnare due o tre gol a partita va bene”. Mercoledì il trionfo sul Borussia Dortmund in Champions ha aumentato ulteriormente l’autostima. “Quando si gioca con una squadra così forte, vincere e farlo nella maniera in cui lo ha fatto il Napoli è sicuramente un messaggio. Ma è chiaro che non possiamo fermarci qua e dobbiamo ancora migliorare. Per la Champions come per il campionato è presto, siamo solo all’inizio”.
Il Milan tre giorni dopo il Borussia Dortmund, cominciano le partite ravvicinate e le difficoltà legate a questi incontri da giocare ad altissima intensità ogni tre giorni. “La chiave sta nella rosa. Tutti possono giocare e devono sentirsi importanti. Se qualcuno non si allena bene c’è sempre qualche altro pronto a prenderne il posto. Abbiamo tanta qualità”. Il raffreddore non gli cambia l’umore. Rafa scherza per dribblare come di consueto l’argomento la formazione e la possibilità che cambi qualcosa. “Questa notte parlerò con il mio cuscino”. Rilassato Rafa che ha introdotto la terapia antistress nel gruppo, anche ieri dopo l’allenamento mattutino ha lasciato qualche ora di libertà agli azzurri prima della partenza. Azzurri che hanno usufruito di un giorno di riposo venerdì e cioè ventiquattr’ore prima del match con il Milan. “La nostra esperienza ci dice che dopo tante partite e soprattutto dopo una gara così importante come quella con il Borussia, serve un pò di relax, stare in famiglia, cambiare aria. Con il mio staff prepariamo queste cose con due, tre settimane di anticipo. Era già tutto stabilito”.
Questo il Rafapensiero, le sue teorie come quella del gruppo che conta di più del singolo. La pensa così sul confronto Higuain contro Balotelli. “Per me conta la squadra anche se parliamo di due attaccanti fortissimi: io sono soddisfatto di avere Gonzalo, così come loro saranno contenti di avere Mario”.
Fonte: Il Mattino