Dopo 27 anni Tanto è il tempo trascorso dall’ultima vittoria del Napoli a San Siro, contro il Milan. Allora, nel 1986, fu un altro argentino, Maradona, a ispirarla. Ieri è toccato a Gonzalo Higuain, che in un solo colpo ha restituito prestigio al club nelle sfide esterne contro i rossoneri e ha cancellato il ricordo di Edinson Cavani. D’altra parte, con un talento del genere non è difficile allontanare il pensiero di chi lo ha preceduto. Vederlo lottare, correre e assistere i compagni è stato entusiasmante. Ci hanno provato Zapata e Mexes a tenerlo lontano dall’area di rigore. Ma l’impresa non è riuscita, il Pipita ha messo loro i brividi a ogni accelerazione per poi concretizzare con il raddoppio il lavoro svolto fino a quel momento. Una vera forza della natura, un trascinatore.
Standing ovation Gliel’ha voluta concedere, Rafa Benitez. E al 33’ del secondo tempo l’ha richiamato in panchina per fargli ricevere l’applauso delle migliaia di napoletani che hanno invaso San Siro. Un momento di grande complicità tra il bomber argentino e il tecnico spagnolo, reso ancora più particolare da quell’abbraccio, garanzia di successo per una città il cui sogno continua. E adesso l’ex Real Madrid lancia la sfida al compagno Marek Hamsik, che con quattro reti è in testa alla classifica dei cannonieri con Giuseppe Rossi. Con il gol al Milan, il Pipita è arrivato a quota tre centri in Serie A, mentre la prodezza contro il Borussia Dortmund gli ha permesso di rendere magica la prima notte di Champions: Napoli è già ai suoi piedi. E su Twitter: “Molto felice per la vittoria, grazie a tutti i tifosi del Napoli. Era molto tempo che non si vinceva qui. Continuiamo così”.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Articolo modificato 23 Set 2013 - 10:32