Interventi coraggiosi Fin dall’inizio Reina fa capire agli attaccanti del Milan che non è serata. E’ soprattutto Balotelli a provarci, con tiri da fuori. E il portiere del Napoli è sempre lì a fare la guardia, a ringhiare, a ribattere. Alla fine le parate di Reina sono 7. E, a confermare l’importanza dello spagnolo nella vittoria di San Siro, ci sono anche 6 prese alte: segno che il portiere risolve situazioni critiche in area di rigore, aiuta i compagni con interventi coraggiosi e difficili. Reina guida con sicurezza la retroguardia, la comanda a bacchetta, ordina movimenti, diagonali, marcature a scalare. Un autentico regista, là dietro, che organizza e dirige con la sapienza di un veterano. Si dice spesso che la forza di una squadra sta nella spina dorsale formata da portiere, difensore centrale, mediano e centravanti. Bene, andate a guardare le prestazioni di Reina, Britos, Behrami e Higuain: al Napoli la spina dorsale non manca.
Freddezza A chi si sorprende per la parata di Reina sul rigore di Balotelli conviene chiedere aiuto alla memoria. Quando giocava nel Villarreal, stagione 2003-04, Pepe parò 7 rigori su 9 nella Liga; in Champions League, edizione 2006-07, in semifinale contro il Chelsea, respinse i tiri dal dischetto di Geremi e Robben e portò il Liverpool in finale. Non c’è da stupirsi, dunque, per la prodezza di Reina: è molto reattivo, ha potenza nelle gambe e, soprattutto, la necessaria tranquillità psicologica per affrontare un momento delicato. A riguardare l’azione si capisce che Pepe ha studiato Balotelli, sa che rallenta la corsa e sa anche che non deve muoversi fino a che il piede dell’attaccante non va sul pallone. Reina resta freddo e concentrato, e non sbaglia. Il Napoli in vetta è anche merito suo.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Articolo modificato 23 Set 2013 - 09:31