Una prodezza originale e innovativa dal punto di vista tecnico-strategico. Si sa della rincorsa lenta e caracollante dell’attaccante del Milan. È un tempo prezioso che viene utilizzato per prendere informazioni sulle intenzioni del portiere. Invece Reina sfrutta a suo favore quel lasso di tempo avanzando con le spalle ma senza muovere i piedi. Lo sbilanciamento in avanti gli consente di accorciare la distanza dalla palla, e quindi chiudere l’angolo di tiro dell’attaccante, e di abbassare il baricentro. Il tutto senza infrangere il regolamento e, soprattutto, senza dare alcun indizio a Balotelli che calcia senza saper cosa farà il portiere. Un’incertezza che ne aumenta lo stress emotivo. Il tiro è, in effetti, meno angolato del solito ma sarebbe stato comunque irraggiungibile se Reina non avesse potuto sfruttare quell’inclinazione di 16° del tronco per caricare come una molla la gamba destra e compiere un balzo felino sulla propria destra a tagliare in diagonale di tiro. L’impatto della mano sulla palla avviene un metro e mezzo fuori dalla porta. Andare incontro al proiettile è decisivo per evitare alla sfera di allargarsi.
Fonte: Adriano Bacconi per Il Mattino
Articolo modificato 24 Set 2013 - 11:01