Il campionato è solo alla 5° giornata e non si può davvero credere di emettere sentenze definitive (positive o negative) su un progetto tecnico che è a meno di tre mesi dal suo inizio, con la squadra che di fatto si è allenata al
N°1 Benitez Se si crede nel lavoro del tecnico spagnolo allora bisogna credergli anche quando dopo prestazioni brillanti in questo inizio di stagione ha detto che sarebbero stati necessari almeno altri due mesi per vedere il Napoli assimilare completamente i meccanismi di gioco da lui proposti, sia nella fase offensiva (facilitata dalla presenza di numerosi talenti) sia nella fase difensiva (più lenta perché riguarda l’applicazione di tutti i giocatori). Inoltre troppa è l’esperienza del tecnico per non fidarsi delle sue scelte di formazione, d’altra parte 15 giorni fa l’aveva detto: “Il turnover? Se vinci allora tutti dicono che hai fatto bene, se perdi tutti dicono che hai sbagliato”.
N°2 Tattica Il gioco del Napoli di Benitez comporta l’applicazione massima da parte di tutti i giocatori in campo e nulla è lasciato al caso, i concetti di squadra corta, ripiegamenti degli esterni, recupero palla veloce, ribaltamenti del fronte d’attacco, combinazioni sugli esterni. Tutte le componenti sono necessarie in duplice ottica, difesa e offesa. Infatti attaccando nella maniera corretta gli avversari, con linea di difesa alta giusto sacrificio degli esterni e attenzione alla posizione dei due mediani, il lavoro difensivo è praticamente implicito nell’azione di attacco perché non si concede all’avversario lo spazio fisico per ripartire.
N°3 Calendario Si sa, l’autunno è il momento peggiore per le squadre impegnate in Europa perché agli impegni molto gravosi della Champions League si accoppiano partite infrasettimanali di campionato e non è casuale che le squadre impegnate nella massima competizione europea, che ieri sera erano alla quarta partita in 12 giorni abbiano pagato dazio faticando moltissimo anche con avversari di livello inferiore, basta guardare il Milan (3-3 a Bologna), la Juve vincente solo grazie a fortuna e strafalcioni arbitrali o all’estero il Real Madrid vittorioso ad Elche solo al 95′ con un autogol. I doppi impegni sono faticosi per tutti, non importa quanto sia completa o lunga la tua panchina è necessario ruotare i giocatori e non sempre si riesce a interpretare al meglio il match soprattutto se viene a mancare la giusta carica nervosa.
Infine aggiungo una considerazione personalissima: in un campionato che appare spaccato tra grandi e piccole con un grand canyon in mezzo, la differenza tra le squadre al vertice alla fine della stagione la faranno quasi certamente gli scontri diretti e su questo fronte il Napoli (dopo aver conquistato il primo domenica a Milano) ha l’indubbio vantaggio di affrontarli tutti al San Paolo nel girone di ritorno (unica eccezione l’Inter), non è un aspetto da sottovalutare..
Andrea Iovene
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Articolo modificato 27 Set 2013 - 08:49