Gigi De Canio, ex allenatore di Udinese, Napoli, Genoa e Qpr, 56 anni compiuti proprio ieri, ha visto in tribuna al San Paolo la gara di mercoledì con il Sassuolo.
La brusca frenata di mercoledì che matrice ha: fisica, mentale o legata alle scelte tecniche?
«Nessuna in particolare. Non si può parlare affatto di calo atletico, ci mancherebbe, e non c’entrano più di tanto i cambi di formazione. Credo sia più un discorso psicologico».
Troppa euforia dopo la vittoria di Milano?
«Forse, ma non bisogna esaltarsi dopo cinque vittorie ma neanche deprimersi dopo un pari interno. Il Napoli sta crescendo in mentalità ma deve ancora fare un ultimo step per raggiungere i top club europei. Si diventa grandi se si cresce tutti insieme, tifosi, addetti ai lavori, società e squadra. Bisogna imparare dagli errori, essere determinati per ricominciare ogni volta da zero, anche dopo il successo di San Siro, fare tesoro di gare come quella con il Sassuolo, senza drammi e processi».
Il Napoli deve imparare ad essere continuo nella mentalità vincente?
«È un concetto più ampio: mercoledì ero allo stadio e percepivo un’atmosfera di festa, come se si attendesse solo la goleada con il
Sassuolo. Ed invece bisogna avere la capacità di rimettersi in gioco ogni volta, la vittoria deve essere percepita come normalità e non come un’eccezione. Il Napoli in questi ultimi anni ha già raggiunto una dimensione importante, serve quest’ultimo step, da conquistare col tempo. Vale in primis per la società e per i tifosi, i calciatori, anche inconsciamente, sono lo specchio dell’ambiente in cui vivono».
Con quale spirito il Napoli affronterà le due prossime trasferte con Genoa ed Arsenal?
«Con grandi motivazioni: stiamo parlando di una squadra imbattuta, seconda in classifica, che è migliorata nella rosa, che ha un grandissimo allenatore e che ha superato Borussia e Milan con merito. Prima del Sassuolo non aveva sbagliato nulla, farsi prendere dallo sconforto sarebbe grave».
Il Napoli è stanco?
«No. Mercoledì non ho visto una squadra sulle gambe, bisogna riconoscere i meriti del Sassuolo che ha chiuso gli spazi e corso meglio. Il Napoli non ha avuto ritmo e intensità, si è adagiato sull’idea che prima o poi il gol sarebbe arrivato».
Il pari con il Sassuolo boccia l’idea del turn over?
«Per nulla. Se si vuole affrontare ogni competizione da protagonista bisogna alternare i giocatori. Ho letto di critiche a Fernandez e a Cannavaro, ma il primo è nazionale argentino e il secondo è un protagonista delle ultime stagioni in azzurro. Il Napoli resta una squadra da scudetto».
Rivedremo il vero Napoli con Genoa e Arsenal?
«I giocatori sanno di aver perso un’occasione con il Sassuolo ma non la fiducia nei propri mezzi. Sapranno ritrovarsi a Marassi, in una sfida sentita e contro una squadra blasonata. Sono certo che rivedremo la squadra che ha vinto a Verona e a Milano. Non parliamo poi della gara di Londra: gli stimoli verranno da sé, per il resto c’è Benitez, che ha grande esperienza internazionale».
FONTE: Il Mattino