VINCENZO MONTEFUSCO – Negli anni ’70 tutti sono certi che Enzo possa sfondare nel calcio che conta, ma in realtà gli mancherà l’ultimo step che lo possa far ricordare come calciatore di successo. Spesso il Napoli lo presta ad altre squadre, con la speranza che il figliuol prodigo torni finalmente maturo. Nonostante la convocazione in Nazionale, non succederà…
CIRO CARUSO – Ecco a voi uno dei calciatori più sfortunati della storia. Carriera condizionata da decine di infortuni che lo hanno messo fuori causa nei momenti culminanti, quando avrebbe dovuto avere più costanza. E’ tornato più volte in azzurro, fino all’ultima volta, nel 2001, dove collezionerà il maggior numero di presenze (13). Difensore dal fisico possente, non era un fulmine di guerra, ma avrebbe potuto migliorare con l’esperienza. La sorte non ha voluto…
CARMELO IMBRIANI – Recentemente scomparso a causa di un male incurabile, il buon Carmelo debuttò in prima squadra nel ’93 sotto la guida di Lippi, mentre con Boskov trovò la sua definitiva consacrazione, sebbene i quattro gol con la maglia del Napoli resteranno gli unici del pur bravo attaccante azzurro. Lascerà Napoli per approdare a squadre minori, senza sortire l’effetto sperato. Verrà convocato nell’under 21 di Maldini, dove però non ha mai esordito. La sua carriera ha certamente risentito di un’epoca difficile per la società azzurra, nel periodo del suo declino. Resterà uno dei maggiori rimpianti degli ultimi anni…
RAFFAELE LONGO – A differenza degli altri suoi “compagni di classifica” la sua carriera è stata sicuramente più ricca di soddisfazioni e di esperienze positive. Dopo essere cresciuto calcisticamente con la maglia del Napoli (57 presenze) gli anni con Palermo, Fiorentina, Roma, Parma Torino e Genoa hanno dato lustro ad una carriera che manca però del definitivo salto di qualità che lo possa far imporre come uno tra i migliori giovani centrocampisti della sua epoca. Il mancato raggiungimento della Nazionale maggiore ha contribuito a non chiudere il cerchio di una percorso calcistico comunque di tutto rispetto.
LUIGI CAFFARELLI – Nell’anno del primo scudetto ha dato il massimo, con 3 reti che lo hanno lasciato di diritto nell’album dei più bei ricordi azzurri. Ma anche lui è rimasto vittima della discontinuità, non avendo spazio sufficiente per esprimersi. Ottimo centrocampista esterno ,bravo negli inserimenti e abile nei dribbling, ha nella rapidità d’esecuzione una delle sue migliori doti. Udine, Pescara e qualche comparsa in Serie C concluderanno una carriera dignitosa ma che grida vendetta per qualche anno investito in modo migliore, forse necessario per il definitivo salto di qualità.
ANTONIO BOCCHETTI – A Napoli dal 2000 al 2003, gioca due ottime stagioni per essere poi ceduto al Piacenza per i soliti problemi economici della società. il Parma crederà in lui per un anno, per poi consegnarlo ad alcune compagini di B, l’ultima il Pescara, dove gioca attualmente. Ottimo terzino sinistro, bravo anche al centro, se fosse rimasto avrebbe forse seguito le orme dei suoi più fortunati compagni di primavera…
CIRO MURO – L’ombra di Diego Maradona, questa l’etichetta affibbiatagli. Ma nonostante ciò, riesce a dare il suo contributo nell’anno di grazia 1987, sia in campionato (11 presenza – 1 gol) e in Coppa Italia, dove realizza il gol del 2-0 all’Atalanta. Ottime doti, buona tecnica individuale, verrà ceduto altrove dove farà una carriera dignitosa, mai però definitivamente consacrata. Avrebbe meritato di più, sarà stata colpa di Diego?
ANTONIO FLORO FLORES – Una delle stelle eclissate a causa del fallimento. E’ forse l’emblema di un Napoli che ha perso i suoi figli nel corso degli anni più bui, quando per quattro soldi si è smantellato un gruppo di buoni calciatori. Oggi Floro Flores è un buon calciatore, che non ha però mai raggiunto quel livello di maturazione utile per essere protagonista. Alcuni lo accusarono di essere passato al Perugia di Gaucci appena saputo del fallimento societario, senza aspettare che qualcuno ricostruisse la squadra dalle ceneri. Quando la carriera è la carriera…
GIORGIO DI VICINO – Uno dei pupilli di Zeman quando allenava il Napoli, lo si ricorda soprattutto per il gol in amichevole al Real Madrid. Ci si aspettava una stagione esplosiva, ma il 2000 sarà un anno funesto per lui e per il Napoli, che lo presta al Crotone, per poi cederlo definitivamente. Anche nelle altre squadre, non brillerà mai di luce propria, se non a sprazzi, troppo poco per diventare leggenda…
ANGELO PARADISO – L’unico a non provenire dalle giovanili azzurre, resta un calciatore su cui la società puntò molto quando, nel ’98, fu costretta alla serie B. Due gol e poi il nulla, dopo di che fu ceduto al Lecce in A per la sua grande occasione, che però non sfrutterà. Nelle squadre minori non metterà in evidenza le doti di centrocampista esterno dotato di ottima velocità e tecnica sopraffina. Un talento che con le dovute precauzioni e qualche buon consigliere avrebbe avuto maggior fortuna.
Campioncini in erba, supportati da buoni fondamentali, fisici ben dotati e tanta voglia di sfondare in un mondo spietato, pronto a farti fuori se non segui determinati percorsi. Sono molti coloro che si perdono durante il percorso, forse per mancanza di perseveranza, di tenacia nel perseguire un obiettivo a dir poco improbabile, ma che aprirebbe le porte del paradiso per un giovane calciatore che aspira a diventare grande. Il Napoli, nella sua storia recente ne ha avuti tanti, di veri campioncini mancati, di alcuni forse soltanto bravi calciatori e nulla più, qualcuno indicato troppo presto come giocane promessa per il futuro, quando invece il tempo ha consegnato ai posteri una carriera mediocre e nulla più.
Facendo un escursus negli ultimi quarant’anni della storia azzurra, abbiamo riportato in auge una serie di giocatori che il Napoli ha lanciato alla ribalta con la speranza di lavorare su di un diamante grezzo per farlo divenire ben presto un gioiello di valore. Ma non sempre i puledri diventano cavalli di razza, e così che si contano diversi fallimenti, alcuni totali, altri parziali, altri ancora hanno ottenuto una carriera apprezzabile, ma perdendo sin da subito l’etichetta del calciatore a 360°, che è riuscito a rispettare le aspettative che l’inizio di carriera aveva ipotizzato, grazie ai lungimiranti suggerimenti degli addetti ai lavori, in alcuni casi troppo persuasivi nell’analisi tecnica delle giovani leve.
Siamo stati obbiettivi nelle scelte, cercando di non tralasciare nessuno, selezionando gli esempi più lampanti di calciatori che hanno deluso le aspettative della platea napoletana. Senza nascondere il rammarico per alcuni elementi in cui le speranze riposte erano davvero tante, riportiamo alla memoria i volti e le storie di questi mancati protagonisti della storia azzurra. Buona visione!
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Campioncini in erba, supportati da buoni fondamentali, fisici ben dotati e tanta voglia di sfondare in un mondo spietato, pronto a farti fuori se non segui determinati percorsi. Sono molti coloro che si perdono durante il percorso, forse per mancanza di perseveranza, di tenacia nel perseguire un obiettivo a dir poco improbabile, ma che aprirebbe le porte del paradiso per un giovane calciatore che aspira a diventare grande. Il Napoli, nella sua storia recente ne ha avuti tanti, di veri campioncini mancati, di alcuni forse soltanto bravi calciatori e nulla più, qualcuno indicato troppo presto come giocane promessa per il futuro, quando invece il tempo ha consegnato ai posteri una carriera mediocre e nulla più.