Una giornata storta, una partita giocata male, questo il messaggio che filtra da Castel Volturno. Niente drammi, soprattutto convinzioni immutate sulla forza della squadra e sulla qualità del lavoro. Messaggi positivi per rafforzare l’autostima dopo la serataccia contro il Sassuolo. Solito copione della ripresa della preparazione. Benitez ha radunato la squadra a centrocampo, giusto qualche parola, un discorso di pochi minuti e poi il lavoro di scarico per chi ha giocato, più intenso per tutti quanti gli altri. Niente processi e niente parole grosse, Rafa era lo stesso dei postpartita dopo i trionfi su Milan e Borussia Dortmund. L’equilibrio è nel suo Dna e prova a trasferirlo al gruppo sempre, in ogni momento, in ogni circostanza, in caso di vittorie per evitare di alimentare troppo entusiasmo e in caso di sconfitta per evitare flessioni nel morale.
Rafa però sa benissimo tutto quello che non ha funzionato contro il Sassuolo, avrà rivisto le immagini del match con il suo staff insieme a quelle del Genoa, avversario domani sera degli azzurri al Ferraris. Diversi i motivi del flop contro il Sassuolo. Un calo mentale dopo le grandi imprese firmate contro Borussia Dortmund e Milan, coinciso con la flessione atletica dopo tante partite ravvicinate ad alto livello. Gli scompensi determinati dall’eccessivo turnover: i problemi registrati innanzitutto dalla coppia di difensori centrali Fernandez-Cannavaro e l’assoluta mancanza di filtro a centrocampo, dove l’assenza di Behrami si nota in maniera evidente perchè Dzemaili copre poco. E poi la stanchezza di alcuni uomini chiave, Hamsik su tutti. Spenti un paio di giocatori rappresentativi (vedi Pandev) e soprattutto troppo evidente la differenza di qualità in alcuni ruoli chiave (in difesa Albiol è indispensabile): queste le motivazioni principali che hanno portato al passo indietro evidentissimo di tutto il Napoli contro il Sassuolo.
FONTE: Il Mattino