Caro Napoli, caro Benitez “Io l’ho capito chi sei, sei quel bambino cattivo che tira le frecce”.
Ed effettivamente c’è un po’ di autolesionismo in tutto questo. Hai tirato un bello scherzo ai tuoi tanti tifosi sparsi nel mondo che contro al Sassuolo hanno vissuto un vero incubo assistendo ad una delle peggiori apparizioni di sempre dei loro beniamini.
Lo possiamo dire, da Genova è arrivato l’ossigeno necessario per rialzarsi, compreso un grande sospiro di sollievo.
Come cantò la splendida voce di Eduardo de Crescenzo il Napoli “VOLA”, supera agevolmente un Grifone a tratti imbarazzante che (l’ormai ex) mister Liverani non è riuscito a quadrare.
Protagonista indiscusso è il macedone Pandev, rifiorito come a primavera, abile e spietato sia in fase di finalizzazione che utile in quella di manovra.
L’attaccante ex Lazio ed Inter è entrato subito in gara “come una chiave spezzata al centro dell’anima” beffando la distratta retroguardia rossoblù al 14’ su assist di Insigne. Dieci minuti dopo (24’) è lesto a sfruttare una triangolazione ancora una volta con il folletto di Frattamaggiore e, senza pietà, a trafiggere Perin.
La partita è tutta lì, in quei 20 minuti. Il Genoa proverà a rialzare la testa non riuscendovi, il Napoli si difenderà un po’ in affanno complice un calo di brillantezza. I rossoblù, ad onor del vero, hanno una rosa niente male e, con l’arrivo di Gasperini lotteranno da protagonista per un posto al sicuro in Serie A.
Bisognava vincere “perché è importante” rialzare in fretta la testa dopo siffatte opache prestazioni ed è stato fatto, bisognava vincere “perché è eccitante” come uno stupefacente il sapore dei tre punti ed a Napoli, si sa, si vive di passioni dissacranti. E’ risaputo Un successo degli azzurri fa star bene una città che al lunedì si sveglia con il sorriso sulle labbra.
Bella la tenacia con cui Rafa Benitez che ha dimostrato come ci si prende le responsabilità ed ha proseguito imperterrite nel suo turn-over. Questa volta sono tornati in scena gli indispensabili Albiol e Zuniga, il mastino Behrami, il centrale Britos che, nonostante qualche sbavatura, appare nettamente più in forma di Cannavaro ed il guizzante Insigne.
Nota a parte per Duvan Zapata che ha esordito dal primo minuto. Il colombiano, che come vice-Higuain ai più potrebbe sembrare un azzardo, ha fisico possente e voglia di fare. Secondo me ha ampi margini di miglioramento e bisogna aver pazienza con lui ma può dare un contributo alla causa azzurra.
Ed allora il Napoli si rimette in carreggiata per lo scudetto e “vale man mano che sale” chiudendo nel migliore dei modi la settimana che precede l’impegno di Champions League.
L’Arsenal è avvertito, il messaggio è chiaro: “perché questa storia vola , più in alto e più su. Perché è una storia impossibile, perché la storia sei tu.”. Con un auspicio finale pieno di speranza “Vola più in alto che puoi senza fermarti mai, Vola, Vola !”
Nando Misuraca