Da difensore promessa a Siena a difensore milionario a Napoli il passo è stato breve, seppur travagliato. In molti, però, l’hanno troppe volte sottovalutato, partendo dalla sua prima esperienza in azzurro, 22 presenze (di cui 14 da titolare) fino alla tanta travagliata posizione da esterno opposto, disegnata per lui da Mazzarri.
Il suo adattamento nel 3-4-2-1 mazzariano è stato lento ma inesorabile: Zuniga ha dimostrato di essere un calciatore duttile e propositivo, un professionista.
Nell’ultimo anno, con Benitez, l’evoluzione definitiva. Il tecnico spagnolo ha voluto fortemente che Camilo rimanesse in squadra, e lui l’ha fatto. Nonostante una campagna giornalistica non sempre dai toni bassi, nonostante incomprensioni con la tifoseria e saltelli allo stadio per comunicare il proprio stato d’animo.
Zuniga c’era, e Zuniga c’è oggi. Il rinnovo è certamente una buona notizia. De Laurentiis ha ottenuto quello che voleva, con una clausola da 30 milioni di euro. Tutti felici e contenti, insomma.
Il brutto anatroccolo si è trasformato in cigno. Ma la domanda parte da subito: gli sceicchi hanno già le valigette pronte?
Raffaele Nappi
Articolo modificato 1 Ott 2013 - 14:08