A destra A impreziosire la sua sontuosa prestazione Özil aggiunge l’assist per il 2-0 di Giroud. Entrambe le azioni dell’Arsenal nascono dal settore destro dell’attacco inglese: la squadra di Wenger costruisce proprio lì il 43 per cento delle sue offensive. E quelli del Napoli ci capiscono poco. Özil tocca un’infinità di palloni, novantaquattro, considerando il ruolo, e sempre con la massima lucidità: 75 passaggi, solo 7 sbagliati, 9 cross, 4 sponde, 4 occasioni create. Che cosa chiedergli di più? Inoltre alle invenzioni del tedesco e alle sgommate di Ramsey, sempre micidiali, si aggiungono i movimenti di Giroud. Centravanti prezioso per come protegge il pallone e per come fa salire i compagni: gioca con la squadra e per la squadra. Un dato più degli altri racconta com’è andata la sfida tra Arsenal e Napoli: gli inglesi effettuano 671 passaggi, i ragazzi di Benitez si fermano a 385. La manovra dei Gunners è una ragnatela nella quale Behrami, Inler e, soprattutto, Hamsik restano impigliati.
Zero tiri Per capire la leggerezza del Napoli è sufficiente analizzare la prestazione di Hamsik. Il capitano tocca 45 palloni, effettua 3 lanci, 4 sponde e non tira mai in porta. Mancano le sue accelerazioni, i suoi inserimenti, le sue conclusioni. Hamsik non riesce mai a duettare con Pandev, raramente dialoga con Insigne e Callejon. Alla lunga annega, sormontato dalla marea inglese che avanza con perfette geometrie e altrettanto precisi interscambi. Hamsik, senza il compagno dei sogni Higuain, si trova spaesato e non riesce mai a prendere per mano i compagni. Ecco, in questo si nota un piccolo difetto di personalità che, in particolare nelle gare di Champions League, va corretto in fretta. A volte serve più coraggio: Hamsik prova una sola volta il dribbling, non tenta mai la strada larga delle fasce laterali e perde malamente 5 palloni. Ma sia ben chiaro che la sconfitta dell’Emirates Stadium non è soltanto responsabilità sua: tutto il Napoli delude. Se si vuole guardare il bicchiere mezzo pieno, diciamo che la sconfitta rientra in un normale percorso di crescita. Basta per consolarsi?
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Articolo modificato 2 Ott 2013 - 17:58