Un livornese che porta Napoli nel cuore. “Bisogna cancellare Londra, tornare in campo e vincere, il Livorno non è l’Arsenal”. Cristiano Lucarelli, ex attaccante azzurro, oggi allenatore, non ha dubbi sul pronostico di domenica. “Il Napoli è nettamente superiore. In Europa ha giocato una gran partita contro il Borussia e un’altra negativa martedì, in campionato viaggia spedita ed è tra le favorite per la vittoria finale: mi pare che questo inizio stagione sia stato finora eccellente, non è il caso di allarmarsi”.
Però la prestazione all’Emirates Stadium è stata scoraggiante.
“Quando si gioca ogni tre giorni si accumulano stress e tensione, soprattutto in Italia. Forse è stato proprio un calo di energie nervose a tradire il Napoli, una questione di testa insomma e niente di più. C’è troppo pessimismo dopo una sola sconfitta”.
Proprio quello che si deve temere domenica al San Paolo?
“Sulla carta la formazione di Benitez è strafavorita: se gioca come sa, porta a casa i tre punti. La concentrazione avrà un suo peso specifico, si devono allontanare totalmente i brutti ricordi di Londra e ripartire con forza ed entusiasmo”.
Non sarà facile contro una delle squadre rivelazione di quest’avvio.
“Il Livorno ha sorpreso anche me. Non pratica un calcio spettacolare ma da un punto di vista tattico è un gruppo molto organizzato e soprattutto ben disposto in campo. Il vero fuoriclasse dei toscani è l’allenatore Nicola che tira sempre fuori il meglio da ogni situazione. Lo scorso anno non aveva una squadra tra le più forti eppure è riuscito nell’impresa di conquistare la promozione. Adesso si sta ripetendo, è un tecnico di grande qualità che presto vedremo su panchine più prestigiose”.
Come gioca il Livorno?
“Pratica un 3-5-2, che chiaramente diventa una difesa a cinque in fase di non possesso palla. Preferisce aspettare e affidarsi alle ripartenze ma questo non significa che sta arroccato in difesa: i reparti sono compatti e c’è grande equilibrio tra settore arretrato e centrocampo”.
I giocatori che Benitez dovrà tenere maggiormente d’occhio?
“La spina dorsale è il punto di forza del Livorno: portiere, difensore centrale e centravanti fanno la differenza. Tra i pali, Bardi sta facendo ottime cose, è un livornese attaccato alla maglia, è difficile fargli gol. Emerson è un difensore atipico perché gioca bene con entrambi i piedi e spesso partono proprio da lui le azioni offensive, è come se fosse un regista arretrato. Paulinho lo conosco bene, ha esordito nel Livorno quando ancora giocavamo io e Protti: possiede numeri interessanti, ha fatto il giro dell’Italia perché s’era un po’ perso ma da quando è ritornato, s’è messo a giocare bene e a fare gol”.
Lo scudetto è alla portata del Napoli?
“Sì, ne sono convinto. Negli ultimi due anni la Juve ha imposto la propria superiorità e vinto con merito. Ma non si ripeterà il dominio assoluto di una sola formazione”.
Discorso allargato anche alle altre?
“Adesso vedo maggiore equilibrio, i bianconeri hanno perso qualche colpo e chi sta dietro ne può approfittare. Delle “big” il Milan mi convince poco, non ha continuità e quando gli manca Balotelli stenta parecchio. Roma, Inter e Napoli hanno più fame e grandi ambizioni: io punto sugli azzurri”.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 4 Ott 2013 - 11:42