Roma-Napoli, finalmente la decisione. Ma il prefetto Pecoraro attacca: “In Italia troppe pressioni sul calcio”

Stadio Olimpico

Anche il calcio scopre i benefici delle larghe intese. E così, dopo giorni di polemiche («Noi non facciamo tre trasferte consecutive», la Roma; «Noi non giochiamo di venerdì con i nazionali stanchi», il Napoli), battute di spirito («Giochiamola a mezzanotte», De Laurentiis) e proclami inequivocabili («A Roma non si giocherà né di sabato né di venerdì, meglio rinviarla o spostarla a Napoli!», il Prefetto), la maggioranza ha trovato la quadra e ha applaudito soddisfatta: Roma-Napoli, il big match dell’8a giornata, si giocherà venerdì 18 ottobre alle 20.45, nel giorno della manifestazione dei Cobas ma qualche ora prima del temutissimo corteo dei No Tav. Ah, «naturalmente» si giocherà all’Olimpico, e domani l’Osservatorio si riunirà per stabilire le modalità di vendita dei biglietti (previste restrizioni).

Il Prefetto Giuseppe Pecoraro ha sciolto le riserve ieri mattina, smentendo se stesso ma trovando il consenso di Roma, Napoli e tutto lo sport italiano (Malagò, presidente Coni: «Bravo Pecoraro, questa è una vittoria dello sport»). «È stata una decisione eccezionale – ha raccontato il Prefetto al Processo del lunedì –, ma condivisa. Abbiamo scelto di anticipare la gara a venerdì perché la manifestazione in programma quel giorno inizierà al mattino e confidiamo si esaurirà nel pomeriggio». E le polemiche dei giorni scorsi? «Eccessive, mai avute tante pressioni – ha ammesso Pecoraro –: forse il ruolo che diamo al calcio è esagerato». Riflessione condivisibile, ma fa a cazzotti con la scelta di accontentare le società. «Giocare a Roma il giorno prima era la soluzione che auspicavamo – ha commentato il d.g. giallorosso Mauro Baldissoni –: andava rispettato il calendario per non falsare il campionato». Accontentato pure il Napoli, che avrà qualche nazionale sballottato dal jet lag ma pure un giorno di riposo in più prima del Marsiglia.

La scelta del Prefetto fa rifiatare pure Ignazio Marino, sindaco di una città con 900 milioni di debiti e altrettanti problemi. «La decisione del Prefetto risponde alle esigenze dei cittadini, dei tifosi e a quelle della sicurezza e della qualità della vita nella nostra città che tra venerdì 18 e sabato 19 dovrà gestire tre difficili impegni», ha commentato il primo cittadino della Capitale. Già. E infatti bisognerebbe chiedere un parere anche alle migliaia di agenti dei reparti mobili che in 48 ore dovranno gestire Cobas, ultrà (a proposito, ieri i laziali coinvolti negli scontri dell’ultimo derby sono stati condannati a tre anni di reclusione), anarchici, centri sociali, No Tav e No Logo. Come arriveranno a sabato sera? 

Non proprio tutti… Problemi loro. Il calcio italiano è felice, lo è un po’ meno chi ritiene deprimente che una grande città come Roma non regga l’urto di una manifestazione abbinata a una partita di calcio (in zone e orari diversi, peraltro). È la stessa città che vorrebbe ospitare l’Olimpiade nel 2024. Se ci sarà una manifestazione anche allora, si sposterà la finale dei 100 metri. No problem.

FONTE: Gazzetta dello Sport

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