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Photogallery – Giocatori partenopei in Nazionale, ecco i principali protagonisti che hanno dato lustro alla storia partenopea facendosi onore con la maglia azzurra

FRANCESCO ROMANO - MASSIMO CRIPPA - Solo due presenze con la under 21 per Romano, che avrebbe forse meritato maggiore attenzione da parte del Ct. Crippa, invece, è riuscito ad arrivare anche alla nazionale maggiore, dove ha raccolto 17 presenze ed una rete, oltre che aver partecipato alle olimpiadi dell'88 e a quelle del '96 (come fuoriquota). more
CARANNANTE,, BARONI, DE NAPOLI e FRANCINI in una nazionale "sperimentale" che annovera, tra le proprie fila, giocatori che faranno poi la storia dei propri club. Forse proprio Carannante è stato il calciatore che meno è riuscito ad esprimersi assecondando le aspettative.more
FILARDI, CARANNANTE e DE NAPOLI in una Under 21 targata 1985-86. Filardi e, come detto, Carannante saranno gli uomini che meno sono riusciti a dare nella loro carriera, nonostante le aspettative ambivano a tutt'altro, mentre De Napoli è, invece, riuscito a mantenere le promesse, riuscendo in una carriera ricca di vittorie e soddisfazioni,more
ANTONIO JULIANO - 18 presenze in nazionale, campione d'Europa nel '68, ha partecipato ai mondiali del '70 (è uno dei testimoni partenopei della "partita perfetta", Italia-Germania 4-3) e anche a quelli del '74, dove tuttavia non ha mai giocato. Un pilastro, un faro, un perno importante anche nella sua seppur breve carriera in azzurro.more
SALVATORE BAGNI - 41 presenze e cinque reti con la nazionale italiana. Cuore e polmoni oltre l'ostacolo anche in maglia azzurra, dove ha disputato il mondiale in Messico nell'86 poi vinti dall'amico Maradona. more
GIOVANNI FRANCINI - Solo 8 presenze per lui in nazionale, chiuso dall'esplosione di Maldini nello stesso ruolo. Ha partecipato agli europei dell'88 ed è stato per lungo tempo il successore di Cabrini sulla fascia sinistra. more
FERNANDO DE NAPOLI - 54 presenze e un gol in nazionale per "Nando", cuore del centrocampo di Azeglio Vicini, ha il merito di aver partecipato anche al mondiale dell'86, convocato da Bearzot come giovane promessa, e all'europeo '88. Avrebbe meritato qualche consenso in più, visto ciò che è stato in grado di dare con la maglia del Napoli, ma probabilmente in quel periodo il campionato italiano era pieno di centrocampisti con le medesime caratteristiche, con qualche consenso popolare in più e l'appoggio di una parte degli organi di stampa che privilegiavano altri elementi...more
ANDREA CARNEVALE - 10 presenze e due gol con la maglia azzurra, avrebbe sicuramente avuto maggior fortuna se non fosse stato per il pessimo inizio dei mondiali '90 e la conseguente sostituzione con il giovane Schillaci, poi mattatore del torneo.more
GIANFRANCO ZOLA - 35 presenze e dieci reti in maglia azzurra, ha giocato un mondiale e un europeo. Famosa la sua assurda espulsione ai mondiali USA '94 contro la Nigeria che gli costò due giornate di squalifica e la fine di un sogno.more
CIRO FERRARA - 49 presenze in maglia azzurra, dall'87 al 2000 è stato un uomo fondamentale per la nazionale italiana, dapprima come terzino destro, leader del reparto, poi come secondo di Lippi ai mondiali vinti nel 2006. Un predestinato, un factotum, un uomo di Napoli che ha brillato sul tetto del mondo rappresentando la faccia pulita dei propri concittadini. more
FABIO CANNAVARO - 136 gare e due gol in maglia azzurra, uno dei giocatori col maggior numero di presenze, secondo solo a Buffon. Purtroppo la sua carriera si è tinta dell'azzurro della nazionale soltanto lontano da Napoli, quando vennero premiate le sue prestazioni col Parma dei miracoli. Resta comunque un prodotto della "cantera" partenopea che ha alzato la coppa del mondo, Un napoletano campione mondiale...more
LORENZO INSIGNE - Appena tre presenze ed un gol per lui, ma rappresenta il futuro della nazionale ed è l'orgoglio di una città intera. Sulle sue spalle poggiano le speranze di milioni di tifosi partenopei, desiderosi di vederlo trionfare e portare in alto il nome di Napoli, proprio lui che è figlio di questa terra... more

Onorati e fieri. Questi due aggettivi appartengono di diritto ai privilegiati che, attraverso prestazioni di rilievo, si guadagnano l’ambita maglia della nazionale. In ogni paese appartenere alla propria nazionale equivale ad essere un eroe pronto ad entrare di diritto nella storia della nazione, stoico protagonista di battaglie epiche, figurarsi se si tratta di partite della fase finale dei mondiali, c’è addirittura il rischio di appartenere all’elitè del calcio da libro dei ricordi, superando le barriere dei confini nazionali. Negli anni il concetto della convocazione in nazionale è stato mutato in diversi aspetti, anzitutto dalla necessità tecnico-tattiche del selezionatore, che, a differenza di alcuni decenni fa, dove si dava precedenza principalmente al migliore interprete del ruolo, oggi si ha l’obbligo morale e la necessità oggettiva di scegliere il calciatore che più si confà alle caratteristiche dell’intelaiatura conferita alla squadra, dopodiché subentra il fattore atletico, fondamentale per tenere certi ritmi, dettati dal numero di gare a cui bisogna fa fronte e alle competizioni a cui la propria squadra di club prende parte, e, soltanto dopo si guarda all’effettiva validità dell’elemento in quel determinato frangente, al pari con gli altri in lizza per lo stesso ruolo.

Al di là degli aspetti strettamente collegati ad un discorso di modalità, la nazionale mantiene inalterato un fascino ed un prestigio che soltanto problemi extra calcistici, potremmo dire politici, sono stati in grado di indebolire quella valenza che una convocazione in nazionale ha sempre avuto fino a pochi anni fa, questo specialmente a Napoli, dove, per una serie di coincidenze storiche, potremmo aggiungerci anche per inadempienze di una platea esasperata da uno status che vede la città emarginata sotto l’aspetto sociale e in termini di peso politico, l’Italia di Prandelli è divenuta il capro espiatorio per lenire le proprie pene, lo scudo inerme verso cui lanciare le frecce della propria rabbia, della propria insoddisfazione, un modo come un altro per avere finalmente una cassa di risonanza per amplificare ciò che non va giù.

Con la speranza che ben presto questo senso di malessere nei confronti della nazionale azzurra si affievolisca e venga messo da parte, certi di vedere nuovamente gioire per un gol azzurro i tifosi partenopei, ci piace congedarci a modo nostro, e cioè portando alla memoria i principali eroi partenopei che hanno indossato la maglia azzurra, chi per breve tempo, chi per qualche stagione, chi per tanti anni, durante la permanenza a Napoli e anche quando, ahinoi, la sorte ha voluto portarli via da Napoli a cercar fortune altrove. Una serie di personaggi che hanno costruito la storia del Napoli e che hanno contribuito, con un piccolo granello, al lungo e glorioso cammino della nazionale italiana. Buona visione!

Articolo modificato 1 Nov 2013 - 12:04

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Scritto da
redazione