Lui e l’Italia Con l’Italia di Zoratto ha iniziato presto. Lui, classe ’96, era già nel gruppo dei ’95: “È importante giocare sempre ad alti livelli, confrontarsi con gente più grande e smaliziata ti fa crescere. Il Mondiale? Siamo vice campioni d’Europa e siamo ambiziosi, puntiamo al massimo, la delusione per la finale dell’Europeo persa ai rigori è stata enorme”.
Lui e il Napoli Due mesi dopo quella finale, Tutino si è ritrovato a Dimaro in ritiro con Benitez: “Esperienza fantastica. All’inizio avvertivo la pressione, anche dei tifosi. Sa, un napoletano nel Napoli è sempre una cosa speciale”. Sui social network girava una foto di Tutino in versione rapper con Armero e Zuniga. “Altro che colombiani, loro sono più napoletani di me. Li adoro. Mi hanno aiutato tantissimo dentro e fuori dal campo”. Con Saurini “ho un buon rapporto, da ex attaccante mi dà consigli” e quella fascia “all’inizio un po’ pesava, l’idea di dover essere d’esempio un po’ mi spaventava”. Poi il ricordo più dolce: “Il gol alla Juve in finale di Coppa, ho ancora i brividi”. E anche gli occhi lucidi. L’azzurro gli scorre nelle vene. Ora sotto col Mondiale, ma presto l’obiettivo sarà il San Paolo con i grandi.
Fonte: La Gazzetta dello Sport
Articolo modificato 11 Ott 2013 - 10:55