Appena archiviata la partita Napoli-Livorno con un bel 4-0 è stato il primo pensiero di tutti. In primis, tutti quelli che erano in curva con me, con i quali è bastato uno sguardo e già ci eravamo capiti: “ Si va!”. Non avevamo dubbi. E ci siamo salutati con: “Ci vediamo all’Olimpico!”. Poi, una volta a casa, apprendi che, chiaramente, sono in tanti ad aver pensato la stessa cosa. E saremmo andati anche se non fosse stata una sfida al vertice, ma il fatto che stiamo lì e che ci sarebbe la possibilità anche di superarli, rende il tutto molto più allettante. Resta solo da sciogliere il nodo del giorno e dell’ora. Restiamo tutti in trepida attesa, sperando che non sia anticipata al venerdì che, al contrario di quello che dicono in giro, qui si lavora. E ci laviamo anche, ma questa è un’altra storia. Appena smentita dalla decisione di riaprire il San Siro.
Insomma, siamo tutti collegati con il Prefetto di Roma per capire se è il caso di chiamare il datore di lavoro. E così è. Roma-Napoli si gioca di venerdì alle 20:45. Almeno in serata, così che si può partire anche nel pomeriggio. E allora ci si sente, ci si organizza, qualcuno deve venire da Verona e ci rinuncia per lavoro, qualcuno si fa cambiare un turno, qualcun altro è già in ricevitoria a comprare il biglietto, portandosi dietro una trentina di euro. Che magari col resto ci esce anche un caffè per sé e uno sospeso. Come impongono la tradizione e le buone maniere. E invece no. Una telefonata di un amico mi dà la notizia: “I biglietti per Roma costano 45 euro.” La mia risposta compita e femminile, come sempre quando si tratta del Napoli: “Quaaaaant’?!”. Mi si è annebbiata la vista, ero in pieno centro storico con amici e, quindi, ho perso anche un po’ di dignità, ma ho cominciato ad imprecare in aramaico antico pensando che neanche all’Emirates ho pagato questa cifra. Probabilmente, trattandosi di una squadra venduta ad una banca, avrei dovuto aspettarmi l’estorsione, ma non credevo possibile che io dovessi rinunciarvi per un principio assoluto: “Non si lucra sulle passioni delle persone. Soprattutto se si tratta di uno sport così popolare come il calcio.” Praticamente costa più il passaggio di un tornello all’Olimpico che un’andata e ritorno in auto in quattro per arrivarci all’Olimpico. E siamo solo ad ottobre. Non è una finale, non è uno scontro scudetto, per quanto lo vogliano pompare tutti in questo senso, non è uno stadio privato con tanto di sediolino imbottito, steward gentile e bagno profumato. Insomma, nulla può giustificare 45 euro di biglietto.
E allora mi sono permessa di fare un piccolo sondaggio in rete, per capire se fossi io l’unica ad essere indignata e a fare marcia indietro, oppure potevo farmi interprete di un sentimento alquanto generale. Ebbene, le opinioni ricevute sulla questione sono abbastanza univoche, ma le decisioni restano personali e discordanti. Alfredo non ci andrà e motiva così: “È una speculazione contro noi napoletani, un espediente per tenerci lontano e, sia chiaro, il motivo che mi tiene lontano non è il prezzo, ma è una questione di principio. 45 euro per cosa??! Con le loro curve a 30 euro, non vedo il motivo per cui gli ospiti debbano pagare il 50% in più. Spero che al ritorno il nostro furbo presidente ricambi in maniera peggiore!”. Ireneo, invece, subisce decisioni altrui:“Io volevo andare, ma gli amici miei per il prezzo no. Di conseguenza neanche io perché eravamo in 4 con una sola auto! Ero anche andato apposta ieri a ritirare la fan away” . Michele invece ci sarebbe andato se non avesse avuto un problema di lavoro, ma solo perché è ferroviere e va da sé che ha qualche agevolazione e avrebbe risparmiato sul viaggio. Ma ci ha tenuto a dire la sua: “45 euro per un settore ospiti è una cosa fuori dal mondo. Ma noi a tali soprusi ci siamo abituati. Gente che lucra alle nostre spalle ce n’è tanta. Ma speriamo comunque in una grande vittoria”. Domenico invece condivide un ragionamento che, in realtà, avevo fatto anche io: “Per quanto riguarda la partita con la Roma, la bestemmia è totale a partire dalla scelta del venerdì. Il prezzo è una vera rapina, degna dell’attuale società bancaria della Roma. Però io mi sono convinto del fatto che è un misero tentativo di tener lontani i tifosi del Napoli da questa partita e allora ci andrò!!”
A questi si aggiungono quelli che non hanno voluto perdere la giornata di lavoro, che è già di per sé una perdita di soldi, quelli che sono alla seconda trasferta della vita pensando che fosse un prezzo normale e quelli che cercano ancora di convincerti ad andare. Come se ce ne fosse bisogno. Gli ultras pensano che tutto il “ calcio moderno” voglia tenere loro fuori dagli stadi e avvicinarci le famiglie. Evidentemente, il Presidente Pallotta ha avuto un’infanzia difficile.
Articolo modificato 16 Ott 2013 - 17:17