Si può dire che lei ha fatto il bene del Napoli quando lo ha allenato, ma che ha creato anche un vantaggio andandosene?
“Avete capito tutto. Quello che ho fatto a Napoli, i risultati raccolti in 4 anni, considerando il rapporto fra forze in campo, valori della rosa, parametri economici della società, parlano da soli. Ma io credo proprio di aver fatto del bene al Napoli anche andando via. Perchè quest’anno la società, e i motivi lo sanno loro, ha tolto dei paletti presenti quando c’ero io, tipo il tetto ingaggi, e hanno fatto investimenti mirati per fare l’ultimo salto di qualità. Io nei quattro anni non ho mai avuto questa possibilità”
Perchè?
“Non mi interessa il perchè, parlo di fatti. E i fatti parlano di un Lavezzi trovato in un certo modo e ceduto per determinate cifre al Psg. Così come Cavani. Parlo di quattro qualificazioni consecutive all’Europa, il secondo posto dell’anno scorso, la vittoria in Coppa Italia che mancava da oltre 20 anni. Ci sono società in evoluzione che aumentano il tetto ingaggi e gli investimenti, ci sono società che cercano una politica diversa per ridimensionare i costi. Per esempio, il Napoli ora ha un tetto ingaggi che si avvicina a quello dell’Inter che però negli ultimi anni ha tagliato molte spese, iniziando un processo che sta continuando. Sono due situazioni, due annate, quelle a cui vanno incontro Inter e Napoli, da valutare in maniera differente”.
Il giocatore ideale?
“Hamsik è il top dal punto di vista professionale, tecnico, tattico, nei comportamenti, nel modo di proporsi ai compagni, nel modo di stare in campo”
Fonte: Tuttosport
Articolo modificato 11 Ott 2013 - 11:05