Il Napoli calcio femminile al centro di un presunto caso di razzismo territoriale. Il club di serie A, con il suo presidente pro tempore Raffaele Riccio, denuncia alla Federcalcio e all’Associazione arbitri il comportamento di Giacomo Dall’Oco, direttore di gara della sezione di Finale Emilia, considerato «provocatorio e intimidatorio». In un esposto il club napoletano dà questa versione di quanto è accaduto sabato scorso durante Volpicella Verona-Napoli, terminata 5-0 per le venete. «Dall’Oco assumeva sin dalle prime battute di gioco un atteggiamento razzista verso le nostre calciatrici e la nostra panchina. Al 10’, sull’1-0 per il Volpicella, e dopo alcune decisioni avverse alla nostra formazione, alle prime nostre proteste Dall’Oco si avvicinava e diceva a muso duro “Ma che lingua parlate?” , nonostante ci fossimo spiegati benissimo in italiano, facendo intendere chiaramente che non gli andava a genio la nostra inflessione napoletana».
Gli episodi più gravi, secondo l’esposto di Riccio, poco dopo. Al 22′ una calciatrice del Napoli si infortunava e il tecnico procedeva al cambio. «L’arbitro si è avvicinato alla panchina e mi ha detto “Ma non avete neanche il tabellone dei numeri per i cambi? Da dove venite?”». Il secondo episodio, quello che ha scatenato la reazione più indignata del Napoli, lo spiega ancora Riccio nel racconto dei fatti avvenuti a Volpicella e riassunto nell’esposto a Federcalcio e Aia. «All’inizio del secondo tempo, all’entrata delle squadre in campo, con le nostre ragazze già schierate, l’arbitro Dall’Oco, si rivolgeva a noi in modo provocatorio: “Ma non hanno sentito le vostre giocatrici che dovevano entrare insieme? Non si lavano le orecchie? Questi napoletani hanno le orecchie sporche?”». Fin qui, l’esposto del presidente Riccio. Va ricordato che durante il match sono piovute ben cinque espulsioni ai danni del Napoli.
Dopo aver mandato fuori nel primo tempo Manuela Rapuano e nel’intervallo proprio il presidente Riccio, nella ripresa Dall’Oco mandava negli spogliatoi anche Giusy Moraca; poi il tecnico in seconda del Napoli Felice Di Maio, e per finire il massaggiatore Gianluca Santoriello, mentre gli spettatori tifosi del Valpolicella iniziavano a fischiare l’operato del direttore di gara della sezione di Finale Emilia. Sullo sfondo anche un repentino cambio di arbitro, comunicato solo prima del match ai dirigenti napoletani. «Il direttore di gara designato doveva essere Locatelli della sezione Lovere – conclude Riccio -, come da comunicato. Poi, un’ora prima della partita il cambio. Comunque questa brutta storia di razzismo territoriale non finisce qui, daremo battaglia in tutte le sedi, sportive e giudiziarie. Nel calcio femminile c’è fair play da sempre, questi episodi rischiano di rovinare il nostro ambiente».
FONTE: Il Mattino