Stamattina, nella caserma Gelsomini di via Portuense 1680, zona Ponte Galeria, la sveglia suonerà all’alba. Da questo fortino da deserto dei Tartari, un posto sperduto che confina con il famigerato Centro di identificazione ed espulsione dei clandestini, partiranno gli agenti dei reparti mobili della Polizia chiamati a svolgere in questo weekend di paura il servizio di Op, l’ordine pubblico. Trattasi dei tanto rispettati celerini. In 36 ore, dovranno gestire tre eventi particolarmente caldi: il corteo dei sindacati di base, la partita, la manifestazione dei movimenti per la casa e dei No Tav. Tra strade, piazze e stadio, oggi e domani a Roma sfileranno circa centomila persone. Tra agenti in divisa e investigatori in borghese, le forze dell’ordine mobilitate saranno in cinquemila. I sei nuclei del reparto mobile di Roma sono stati rinforzati dai cinque inviati da Napoli. Chi è stato assegnato alla manifestazione di Cobas e Usb, alle 7 di stamattina sarà già in strada. Chi all’ordine pubblico di Roma-Napoli, comincerà il servizio alle 16, e dovrà presidiare i luoghi tristemente noti alla cronaca nera: Ponte Milvio, Piazza Mancini, Ponte Duca d’Aosta. Tutti, celerini da strada e da stadio, domani saranno di nuovo in pista per un’altra giornata di passione.
L’adrenalina “Ultrà, centri sociali, antagonisti, anarchici, magari pure i black bloc come due anni fa: non avremmo potuto chiedere di meglio”. A., 35 anni, celerino romano, si sforza di sorridere. “Anche se non ne avrei motivo: prendiamo stipendi da fame e presto il Governo ci taglierà ulteriormente gli straordinari. Diciamoci la verità: facciamo una vita di merda”. Oggi A. è stato assegnato allo stadio Olimpico, per una sfida scudetto da cinquantamila persone. “Roma-Napoli è sempre un appuntamento delicato per l’ordine pubblico: si odiano, ci odiano e in comune hanno anche l’abitudine a tirare fuori le lame, soprattutto i cosiddetti cani sciolti”. Molti domani pomeriggio si trasferiranno in piazza: centinaia di napoletani che appartengono ai centri sociali e una trentina di romanisti che cercano solo lo scontro. “E noi dovremo rispettare gli ordini – continua A. –: prenderci di tutto, insulti, sputi, accendini, reagire solo in casi estremi. Ma a volte l’adrenalina è a mille e non aspetti altro che l’ordine di partire”. Per un viaggio che nessuno si augura.