Eccellente Mertens, proprio così. Mister 9,5 milioni di euro, padrone incontrastato della fascia sinistra nella notte che vede gli esterni azzurri salire in cattedra: l’altro valore aggiunto della serata è quel Josè Callejon, al primo gol in Champions (il quinto stagionale), ispiratore di una nuova edizione del «Real Napoli» aggiornata alle latitudini di Marsiglia. In fondo a quella che doveva essere ed è stata una battaglia di emozioni, strategie e stati d’animo tormentati (da una parte la voglia di risorgere degli azzurri, dall’altra l’ultimo disperato assalto dell’Olympique nel gruppo F, il cosiddetto girone della morte, dopo 3 k.o. di fila), il Napoli torna a scatenarsi sulle fasce, da dove origina la riscossa della banda di Benitez.
Applausi – Proprio il primo gol in Champions dell’ex Real Callejon è l’espressione del desiderio di riscatto di una squadra intera, soddisfatto anche grazie al bellissimo acuto di Duvan Zapata, l’alter ego di Higuain, rientrato dal 1’ al termine dell’ultimo consulto col tecnico che ha prodotto l’esito sperato dopo gli ultimi problemi muscolari che hanno condizionato il rendimento nell’argentino. Festa finale e applausi, alla fine, soprattutto per il colombiano al primo gol con la maglia azzurra, coccolato da tutti i compagni. L’orgoglio ferito per la sconfitta con la Roma ha ribaltato la prospettiva, è proprio vero: avanti con fiducia e rinnovate certezze, il Napoli si mette alle spalle i problemi.
Tris di Rafa – E Benitez può sorridere nel dopo gara (è la quarta su 15 vinta dal Napoli tra Champions ed Europa League, l’ultima risaliva al 7 dicembre 2011 sul campo del Villarreal): «Abbiamo controllato la partita per 65 minuti – spiega il tecnico spagnolo che, alla guida del Liverpool, aveva già vinto in due occasioni due volte allo stadio Velodrome -. “Abbiamo lavorato bene per studiare il Marsiglia, tutti sapevano cosa fare dal punto di vista tattico. Anche i difensori si sono mossi bene, è stata una bella reazione dopo sconfitta di Roma all’Olimpico, se si gioca così vincere diventa sempre facile. Ora dobbiamo giocare due partite a casa, era importante vincere, la squadra ha dimostrato di saper gestire partite così. Ho scelto bene? Facile se hai uno come Mertens. Sono soddisfatto perchè ho vinto. E’ facile per un allenatore scegliere quando hai in squadra uno come Mertens. Zapata migliora ogni giorno, Higuain non poteva sicuramente giocare tutta la partita».
Fonte: Gazzetta dello Sport
Articolo modificato 23 Ott 2013 - 09:07