L’anno scorso segnava solo Cavani, quest’anno segnano tutti. Cambiata la filosofia offensiva, modificata la strategia di attacco da Benitez: tutti devono arrivare al tiro e provare a far gol.
Una strategia delineata già dal ritiro a Dimaro. Con Rafa le possibilità di segnare sono uguali per tutti. L’anno scorso il terminale offensivo, il catalizzatore assoluto delle azioni di attacco era il Matador, adesso con Benitez la manovra prevede numerose soluzioni al tiro. L’attaccante centrale, Higuain (oppure Pandev e Zapata), deve fare i movimenti per sè e per gli altri: al tiro può arrivarci la punta avanzata o possono andarci gli esterni che a turno s’inseriscono in zona gol.
Segnano tutti, non solo Higuain. L’ultimo in ordine di tempo Zapata, il gigante colombiano grande protagonista a Marsiglia con la rete del raddoppio nel match di Champions League. Va in gol con facilità Callejon, quello che più di tutti si sta esaltando con il gioco di Benitez, i suoi tagli e i movimenti tra le linee sono perfetti e fin qui si è rivelato insostituibile. Hamsik è partito fortissimo, capocannoniere della serie A dopo due giornate, poi ha rallentato anche se contro il Marsiglia si sono visti miglioramenti della condizione. Decisivo anche Pandev nella trasferta di Genova con una doppietta e con la rete che ha avviato il largo successo sul Livorno. Insigne è ancora all’asciutto in campionato ma in Champions la sua magia su punizione regalò il raddoppio contro il Borussia Dortmund. L’unico che si deve sbloccare è Mertens, l’attaccante belga tra i migliori in campo a Marsiglia ma ancora alla ricerca della gioia del primo gol in maglia azzurra. L’unico modo per non far avvertire l’assenza di Cavani era questo. E su questo Benitez ha lavorato fin dai primi allenamenti in Trentino.
Higuain da solo non può segnare i gol di Cavani, caratteristiche diverse, un attaccante meno accentratore e che gioca di più per la squadra. E poi il Matador è uno di quelli che non salta mai una partita, pochissime le assenze negli anni di Napoli. L’argentino invece è già rimasto fuori quasi un mese ed ha ripreso dal primo minuto a Marsiglia mostrando di essere ancora lontano dalla condizione migliore. Ecco perchè quest’anno le soluzioni offensive prevedono più finalizzatori. Diverso anche il modulo tattico, con il 4-2-3-1 di Rafa, sono quattro i giocatori offensivi: il trequartista Hamsik, la punta avanzata Cavani e gli esterni a scelta tra Callejon, Pandev, Insigne e Mertens.
Un gioco di squadra che permette a tutti di arrivare al tiro, una manovra collettiva e soprattutto le accelerazioni negli ultimi venti metri con gli scambi stretti per liberare l’uomo alla conclusione. Questa la vera forza del Napoli di Rafa, sempre a segno in campionato e Champions, eccezion fatta per le trasferte di Londra con l’Arsenal e dell’Olimpico con la Roma, le uniche due sconfitte stagionali degli azzurri. Una cooperativa del gol. I gol realizzati da Cavani ora vengono suddivisi tra tutti gli attaccanti, il Matador da solo tra campionato, Europa League, Supercoppa e coppa Italia di reti totali ne segnò addirittura 38.
Dopo 11 partite, otto di campionato e tre di Champions League, gli attaccanti azzurri hanno segnato 19 reti: un’ottima media in attesa che si sblocchi Mertens e aumenti la media realizzativa di Insigne.
Tante soluzioni, una formula vincente quella di Rafa, tutte le punte a segno, una cooperativa del gol, un reparto infallibile e con un numero importante di alternative.
Un Napoli tornato grande in Europa e pronto a inseguire la Roma nella lotta scudetto: la sicurezza è la forza dell’attacco. Tutti a segno con Rafa.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 24 Ott 2013 - 14:20