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Matare finalmente il Toro al San Paolo: ecco la nuova missione della banda Benitez

Il San Paolo è il fortino, il segreto delle vittorie e delle imprese azzurre. Da quando la squadra di Aurelio De Laurentiis è ritornata in A, i suoi uomini a Fuorigrotta hanno sempre impugnato il fucile e vestito i panni dei cacciatori affamati. Tutte le squadre sono cadute almeno una volta al San Paolo, tutte o quasi. Il Sassuolo è stato l’unico club quest’anno ad uscire indenne dall’arena di Fuorigrotta, proprio quella che sembrava la preda più facile da azzannare. tra lo stupore del pubblico partenopeo. Ma c’è una squadra che il Napoli in tre confronti non è mai riuscito a battere nella sua storia anzi, al suo cospetto, ha fatto più volte cilecca rimediando i fischi del suo pubblico. Si tratta del Torino, squadra che riesce a tenere aperta questa incredibile striscia positiva e che è motivata più che mai a fare ancora un altro scherzetto agli uomini di Benitez nel prossimo anticipo a ora di pranzo.

PAREGGIO DI FUOCO – La prima volta fu il 23 dicembre 2007. Il Napoli vola a ridosso della zona Europa, il Torino prova ad accaparrare punti vitali per poter vivere un Natale tranquillo. Gli azzurri assediano ma il Toro clamorosamente passa in vantaggio con un rigore dubbio realizzato da Rosina. I partenopei non ci stanno e provano a raggiungere il pari ma Sereni si supera e addirittura blocca un penalty calciato da Domizzi. Nel finale però, ci pensa Marek Hamsik a battere il numero 1 granata e a portare a casa almeno un punto, insieme al rammarico per le occasioni sprecate.

VITTORIA INUTILE – E’ il 17 maggio e al San Paolo si gioca una partita vitale per il Torino, in piena bagarre salvezza mentre il Napoli del neo tecnico Donadoni fa il conto alla rovescia prima della rivoluzione annunciata per giugno. La squadra di casa parte lenta ma riesce a sbloccare il match a due minuti dalla fine del primo tempo con Pià, bomber azzurro di quella seconda metà di campionato e scommessa vinta parzialmente da Donadoni. Nel secondo tempo però il Toro mette in campo il cuore e prima agguanta gli azzurri grazie ad un gol di Rolando Bianchi, poi dopo Rosina, al 27esimo del secondo tempo, trova una magia su punizione che ha l’effetto di allungare quella che sarà una lenta e triste agonia per il Toro. La retrocessione, infatti, sarà solo una questione di settimane e la risalita sarà più dura del previsto.

L’AIUTANTE SICILIANO – I granata, guidati da Ventura, primo allenatore dell’era De Laurentiis, ritornano in A dopo tre campionati e arrivano al San Paolo con la voglia di fermare la corsa del Napoli, lanciato nell’inseguimento della Juve di Conte. Pronti via e il Napoli subito passa con il guizzo del Matador Cavani, al ritorno in campo dopo un leggero infortunio. Gli azzurri amministrano il match e quando tutto sembra andare per il meglio, al 91‘ Aronica sbaglia un retropassaggio che diventa per Sansone un’occasione gustosa da non fallire. Dribbling a De Sanctis e palla in rete. Gelo al San Paolo, il Torino strappa un pareggio insperato, il Napoli rallenta, scoprendo solo più tardi che quel pari sarà mortifero per le sue ambizioni Scudetto.

INVERTIRE IL TREND – Domenica dunque sarà un vero e proprio anticipo di fuoco. Gli azzurri non possono più permettersi passi falsi, anche un pareggio infatti potrebbe permettere alla Roma di scappare a +7, mentre gli uomini di Ventura vogliono dimostrare continuità dopo la buona prova con l’Inter. E’ giunta l’ora di prendere il Toro per le corna e rompere un ennesimo tabù: la banda Benitez sa come si fa.

Sabato Romeo

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Articolo modificato 25 Ott 2013 - 18:56