“Lo spazio di Mister Marino”: Napoli-Torino 2-0. Massimo risultato con il minimo sforzo

599485_427223117367670_1323570449_nIniziamo dai moduli: il Napoli era schierato con un 4-2-3-1, mentre il Torino con un 3-5-2.

 La chiave tattica della partita è insita nella superiorità numerica sulle fasce.

Ottima la scelta di schierare Insigne e Mertens sugli esterni, molto bravi nell’uno contro uno con l’intento di creare superiorità sulle corsie esterne, in quanto, per disposizione, il 3-5-2, le soffre.

La corsia azzurra di sinistra è stata interpretata bene da Armero, nonostante sia stato molto impreciso nei cross.

Diversamente a quanto avveniva negli anni passati, la preparazione della gara è stata perfetta con un altissimo pressing iniziale che ha evitato il lungo palleggio del Toro. A vantaggio acquisito, il Napoli ha arretrato il baricentro, non concedendo le ripartenze ai granata, ma soltanto l’inutile  e innocuo palleggio tra i tre centrali.

Anche vero che il Torino era privo di due elementi fondamentali per il centrocampo di Ventura ,Brighi e Farnereud,  ottimi per la loro duttilità, sia in fase difensiva che offensiva, incomprensibile, però, la sostituzione di Cerci, a mio avviso un giocatore insostituibile, anche se in difficoltà perché il Napoli non concedeva profondità, se mi fossi trovato al posto del tecnico granata, l’avrei spostato dal lato  sinistra  per frenare la  spinta di Armero.

Da parte del Napoli ho visto una prestazione positiva che ha permesso di raggiungere il massimo risultato con il minimo sforzo, una gestione ottimale della gara e dei cambi, in rialzo la condizione di Mertens – ancora al 70% – così come quella di Higuain che anche da fermo fa la differenza ed Inler sempre più padrone del centrocampo, detta i tempi alla squadra e garantisce anche in fase difensiva la copertura necessaria ( un giocatore ritrovato).

La nota dolente la rilevo in Hamsik, lo slovacco continua a non piacermi ed è troppo discontinuo, è vero che i suoi movimenti sono micidiali, ma dovrebbe essere più partecipe al gioco ed Insigne, con il suo egoismo, la cui non sostituzione di oggi, fa presagire ad un turno di riposo con la Fiorentina, stop giusto, in quanto Mertens ha dimostrato di essere più in palla.

Complessivamente, invece,  non mi è piaciuto il poco cinismo della squadra: il vantaggio sarebbe potuto essere maggiore ed in certe partite è un errore che si paga.

Tuttavia, la squadra è in crescita ed inscena ottime trame di gioco e transizioni offensive.

Mister Geppino Marino

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