Ebbene, il cavaliere Carmando che un tempo, con le sue mani agili, curò le fibre muscolari dei calciatori del Napoli. Primo fra tutti, di Diego Armando Maradona, che lo scelse come massaggiatore della Nazionale Argentina nei vittoriosi mondiali di Messico ’86. In quell’occasione si assistette ad un’ immagine, oserei dire epica: il bacio sulla fronte fra due grandi personalità di spicco della squadra partenopea. Segno di affetto e amicizia. Un bacio pre-partita, che divenne un portafortuna, oramai da non poter esser più evitato.
Sasà, nell’ intervista realizzata ieri al termine di Torino-Napoli a Il Mattino racconta, a tal proposito, un aneddoto di quegli anni: “Prima di Napoli-Juve, quando Diego si avvicinò per baciarmi sulla fronte mi disse “oggi vinciamo 1-0 e segno io su punizione”. “Andò proprio così”. Poi, prosegue ricordando i due scudetti vinti: “La festa al San Paolo, in città, la gioia dei napoletani, le lacrime dei giocatori, da Giordano a Bruscolotti. E poi la festa sulla nave: ricordo che Massimo Troisi si divertiva molto con le mie battute e mi disse: “Lo sai che sei un grande comico, più bravo di me?”. E poi ancora: “La prima vittoria a Torino contro la Juventus, un 3-1 indimenticabile. Negli spogliatoi facemmo il gavettone al presidente Ferlaino. Poi quando tornammo in aereo a Capodichino trovammo una folla enorme”.
Che dire, emozioni impresse nella memoria e nel cuore dei napoletani, soprattutto in coloro che, quegli anni d’oro del Calcio Napoli, li hanno vissuti. E che aspettano ancora di poterli rivivere. Così come il desiderio espresso da Carmando: “Non ho dubbi sul mio regalo per settant’anni: lo scudetto del Napoli, il terzo nella storia. Il Napoli può farcela, De Laurentis è un grande presidente, Benitez un allenatore di carisma, e la squadra è forte, completa”. “Si, questo può essere l’anno giusto”. A noi non resta che dire: e che lo sia!
Articolo modificato 28 Ott 2013 - 11:51