Nonostante l’assenza di Behrami, il centrocampo si è mostrato solido: le due guardie svizzere Inler e Dzemaili hanno difeso bene la loro zona, permettendo pochissime volte agli avversari di vedere la porta. La mano dell’allenatore spagnolo si è palesata subito: 9 formazioni diverse in 9 partite, adoperando ,talvolta, senza remore il famoso ‘turn over‘, parola che ancora oggi terrorizza alcuni tifosi partenopei per i precedenti poco felici. Il mister ha avuto la possibilità di mutare soprattutto l’attacco dimostrando, in tal senso, la fiducia che ha nei confronti dei suoi ragazzi, i quali hanno sempre dichiarato di sentirsi importanti, senza alcuna distinzione. Così, il Napoli, dopo quasi 18 anni, ha conquistato la ventinovesima vittoria in casa contro i granata, facendo dimenticare la prestazione dello scorso anno che li vide beffati in extremis da Sansone dopo un errore difensivo di Aronica, il quale “regalò” il pareggio agli avversari.
La squadra allenata da Benitez è stata sempre in grado, per tutta la gara, di reggere il doppio vantaggio, garantendo sicurezza e affidabilità anche nel reparto difensivo con il duo dei centrali Albiol-Fernandez. Una prova di grande maturità da parte degli azzurri, i quali hanno ormai alle spalle il timore di affrontare le squadre “minori”. Il tecnico spagnolo è stato capace, quindi, di inculcare una mentalità da grande squadra al suo Napoli, che mancava soprattutto in queste situazioni.