Montella se lo sentiva. Lo aveva annusato nell’aria e alla vigilia di questa partita si era soffermato su una caratteristica del Napoli: il cinismo. Ma nemmeno lui, nemmeno il profeta Vincenzino, poteva immaginare che sarebbero stati sufficienti due tiri in porta (belli, il primo bellissimo, ma sempre due erano) per perdere una partita. E del resto mai Benitez aveva pensato solo a difendere come è successo ieri sera a Firenze. Ma forse sta proprio qui la chiave della partita. Vista la formazione scelta dal tecnico spagnolo (due attaccanti centrali, Pandev e Higuain, che ogni tanto si scambiavano la posizione, e due attaccanti esterni che hanno lasciato il loro segno sul prato del Franchi) e visti poi i primi due cambi con la squadra ancora in 11 (due giocatori d’attacco, Hamsik e Insigne, al posto di Higuain e Mertens), non sembrava che fosse stato il tecnico a impostare la partita all’italiana, difesa e contropiede. Se è vero, come è apparso, che l’allenatore c’entrava poco, allora dobbiamo sgranare gli occhi davanti alla Fiorentina, che ha attaccato per 90 minuti e che ha perso per un palo, un rigore non dato, ma anche perché non ha trovato la soluzione vincente sia in area di rigore che nei pressi. E’ stato il gioco della Fiorentina a mettere in difficoltà il Napoli.
Il Napoli non è piaciuto ma ha vinto. Lo ha fatto colpendo con gli esterni, prima con Callejon e poi con Mertens, mandati in gol dai fantastici assist di Higuain. La forza di questa squadra, sulle fasce, è impressionante. Callejon e Mertens attaccano contemporaneamente, guidati da Higuain e da Inler, hanno velocità, aggressività, tiro, forza. Nelle zone esterne del campo il Napoli ha retto bene anche sul piano difensivo e, quando ha ribaltato l’azione, lì ha deciso la partita.
Anche Insigne, entrato in un momento difficile che, dopo l’espulsione di Maggio, è diventato difficilissimo, ha tenuto con forza, schiacciandosi su Armero quando, nei minuti finali, la Fiorentina ha messo il Napoli sotto assedio. Certo, in questo pareggio, oltre a Higuain e ai due marcatori, sono stati decisivi Reina e Calvarese, ma alla fine il Napoli ha portato via i 3 punti e oggi può aspettare con un pizzico di speranza la partita dell’Olimpico della Roma col Chievo. Non può pensare di vincere sempre giocando così, però questa intanto l’ha vinta e alla fine sono i punti che contano.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 31 Ott 2013 - 10:18