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Un tuffo, ma quello giusto. Senza cadere e rialzare gli occhi in cerca di una mano che indica il dischetto, in cerca di approvazione, sperando in un fischio.

Un balzo nella direzione opposta al pallone, indietro, con la mano di richiamo che invece di cadere a terra se ne va per aria a schiaffeggiare il pallone e a spostarlo delicatamente verso il calcio d’angolo.

Ecco, questo è Pepe Reina. Questo è il portiere che ti para il primo rigore della storia a Mario Balotelli, e che ti salva una partita con un intervento strepitoso a Firenze.

Troppe volte siamo votati in avanti, a guardare il bomber, il cecchino, il goleador. Eppure, lì, in mezzo ai pali, c’è chi lavora sodo. Ed è decisivo comunque.

Raffaele Nappi

Articolo modificato 31 Ott 2013 - 15:39

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Scritto da
redazione