È andata malissimo mercoledì?
«La Juve è forte, pur se per merito nostro nella prima mezz’ora è stata ben contenuta. Ma tant’è, possiede numeri e qualità, può diventare di nuovo lo schiacciasassi del campionato. Ora mi toccherà il Napoli, ciò che più mi preoccupa è la condizione della mia squadra falcidiata da tanti infortuni. Sì, perché avere a che fare con gli azzurri non è semplice a pieno organico, figurarsi con quello mezzo vuoto».
Con la Fiorentina il Napoli ha vinto con fermezza giocando all’italiana.
«A Firenze è stato cinico e bravo, aiutato pure da qualche svista arbitrale, però ha preso i tre punti, dimostrando la mentalità giusta e le potenzialità necessarie per vincere anche partite difficili».
Napoli aiutato? Magari spera che domani possa scattare una sorte di compensazione nel giudizio dell’arbitro, visto che anche il Catania è stato penalizzato a Torino…
«Macché, si tratta di sviste. Errori che possono esserci, nessuna sudditanza e non esiste alcuna legge di compensazione».
Si legge una sottile ironia nelle sue parole.
«L’arbitro è stato molto bravo… ci ha anche aiutato. Infatti per questo abbiamo perso solo 4-0…».
Tutto chiaro, ben capito com’è andata. Passiamo ad altro: lei andò via da quel Napoli perché fece un po’ come Benitez, propose un piano aziendale e la figura dell’allenatore manager.
«Potrei cavarmela con un’altra battuta: sono stato un precursore incompreso. In realtà cercai di fare gli interessi del club proponendo un piano strategico affinché il Napoli non arrivasse spedito al fallimento. Mi risposero di no, andai via rinunciando a due anni di contratto e senza un’alternativa pronta. Non so in quanti si comporterebbero così. E quanti rinuncerebbero a un forte guadagno in cambio di principi sani e costruttivi».
Il Napoli ora, però, è ben altro: sa sorprendere. Quest’anno sono i nuovi acquisti ad aver preso per mano la squadra, cosa mai accaduta.
«Forse perché qualcuno di questi è stato scelto dall’allenatore e in casi del genere diventa difficile sbagliare quando sai bene chi ti può servire per la tua idea di gioco».
Chi toglierebbe sabato agli azzurri?
«Mi lasci pensare… toglierei Higuain… poi Mertens, poi ancora Pandev. Magari se Benitez volesse fare un congruo turn over prima del Marsiglia…».
Che partita sarà Napoli-Catania?
«È come Davide contro Golia, speriamo che il miracolo del piccolo che ferma il grande si ripeta. Del resto il Sassuolo ci è riuscito. Comunque tanto di cappello al Napoli, candidato alle prime tre posizioni in classifica e pronto per raggiungere i quarti di finale di Champions. Io la vedo così».
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 1 Nov 2013 - 12:47