NAPOLI – Un’altra vittoria in casa per battere un record: quello dei risultati utili consecutivi ottenuti tra le mura amiche. Per ora il Napoli, tra la gestione-Mazzarri e quella di Benitez, è arrivato a quota quindici. Quindici partite chiuse positivamente davanti al pubblico-amico. L’ultimo passo falso risale a dicembre 2012, con il Bologna, tre a due per i felsinei. Da allora il Napoli ha abbassato la saracinesca, concedendo solo due pareggi agli avversari: uno alla Sampdoria nella precedente gestione ed un altro al Sassuolo nel nuovo corso. San Paolo come una sorta di bunker, quindi. Come lo era diventato nel ’90-’91, il campionato successivo al secondo scudetto, allorchè pur dopo la fuga di Maradona trovato positivo al doping nel mese di marzo, riuscì a farsi rispettare quasi sempre tra le mura amiche finchè nella stagione successiva alla settima giornata arrivò la Juve e vinse per uno a zero (rete di De Agostini).
LA STRISCIA – Quindici risultati utili consecutivi allora, quindici oggi. Ecco che la gara con il Catania assume anche una connotazione statistica, pur marginale ma sempre di un certo rilievo per la storia del club.
Ma al di là della striscia-record che potrebbe essere tagliata stasera c’è tanto altro che bolle in pentola: verificare il livello di concentrazione al cospetto di un avversario che si presenta più che decimato; registrare l’effettiva validità degli avvicendamenti che Rafa Benitez opererà anche stasera; e poi saggiare a che punto sia realmente arrivato il feeling tra pubblico e squadra. Dopo la vittoria a Firenze, l’entusiasmo è arrivato alle stelle.
PIENONE – Ed il San Paolo sarà pieno stasera. Quarantacinquemila, compresi gli abbonati. Biglietti a ruba in prevendita nonostante l’avversario non sia di cartello. E pienone anche mercoledì sera quando è in programma la gara di ritorno con l’Olimpyque Marsiglia. Anzi sono arrivo tifosi da ogni parte del globo per assistere alla quarta sfida stagionale di Champions League. Da Tokyo è partita ieri Michico Ando, la storica tifosa giapponese che segue il Napoli dai tempi di Maradona. Da Lucerna, dove ieri hanno assistito alla partita con il Catania nel nutrito club Napoli come fossero stati a Fuorigrotta, sono pronti a mettersi in marcia per essere al San Paolo mercoledì sera. Insomma, la formazione di Benitez è penetrata nel cuore del tifo partenopeo ancora di più rispetto a quella di Mazzarri. La sente più sua dopo le dichiarazioni d’amore dei vari Higuain, Reina, Mertens. Si diverte di più nel vederla attaccare e mettere sotto gli avversari.
GOL A RAFFICA – Nelle cinque gare sin qui disputate dalla formazione di Benitez tra le mura amiche soltanto una, quella con il Sassuolo non è andata per il verso giusto. E si conoscono anche i motivi. Le altre invece hanno regalato gol e spettacolo; magie e preziosismi. Dodici gol equamente distribuiti tra Bologna, Atalanta, Sassuolo, Livorno e Torino. Avversari prima irretiti e poi tramortiti. Un possesso-palla mai banale, molto vicino al tiki taka di marca spagnola, apprezzato dal pubblico partenopeo perché c’è sempre l’obiettivo di colpire l’avversario, non solo temporeggiare. Ma se in casa il Napoli intende ribadire quel fortino che resiste da quindi turni, la squadra sa esprimersi con la stessa disinvoltura anche fuori. Ed è soprattutto questo che viene apprezzato dai cinquantamila che affollano il San Paolo, nonchè dai cinque milioni sparsi per il mondo. Ed infine, quella serenità e quella napoletanità che riesce ad esprimere un allenatore che ha saputo calarsi con umiltà ed intelligenza nel mondo partenopeo. Benitez ed il San Paolo sono ormai una cosa sola. E forse nessun altro allenatore nella storia del club, se non Vinicio e Pesaola solamente, erano arrivati a tanto. Ma Don Rafa punta a ben altro record che non i sedici risultati utili consecutivi interni.
Fonte: Corriere dello Sport