NO PARTY – E’ l’ennesima serata d’onore, in un San Paolo che s’annuncia effervescente; ma in quello stadio che somiglia a un bunker, nella fortezza utilizzata (in parte) per ricostruirsi un romanzone popolare, ciò che resta – alla vigilia – è la cautela sfruttata per fotografare i rischi (occultati) da una classifica infida. «Abbiamo lavorato in maniera intensa, dividendo i carichi in più sessioni: perché questa gara non sarà per niente facile» . Sarà la partita d’un altro Napoli, rivoltato per esigenze di calendario e non di copione, ritoccato qua e là – e comunque in ogni settore – per evitare di cascare in piedi, le gambe molli dopo quattro gare e la testa che non sa dove andare.
NO SIR – Ma il calcio che va oltre Fuorigrotta è un’encicplopedia che va sfogliata attraverso Benitez e le sue tesi, le proprie teorie e le caustiche riflessioni (su Ferguson) concesse in Inghilterra per diffonderle nel Mondo : «Replicare a certi commenti come quelli riservati a me servirebbe soltanto a dargli maggiore visibilità. Per me e anche per Gerrard parlano i successi ottenuti con il Liverpool e quanto fatto per quel club» . Il passato che ritorna è un viaggio tra quelle star della Premier che l’hanno incantato nella Premier osservata dall’Italia ( «Suarez su tutti, è impressionante: poi Sturridge, Negredo, Lallana e ovviamente Rooney» ); ma il futuro è adesso, in quel Napoli-Catania da affrontare «con attenzione» . L’ora dei dolcetti, mica degli scherzetti.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 2 Nov 2013 - 15:53