Il Barcellona lo tenta. Non solo il fascino ma anche l’offerta economica: quasi il doppio di quello che percepisce a Napoli. Difficile resistere alle sirene di una delle squadre più forti al mondo. Pepe Reina è stato d’altronde sempre chiaro: lui è il portiere del Liverpool in prestito per un anno alla squadra azzurra. Mai una volta ha detto qualcosa di diverso: ha un contratto con i Reds che scade nel 2016 ed è qui solo perché il tecnico degli inglesi Brendan Rodgers, quest’estate gli ha preferito Mignolet. In quei giorni, il club azzurro non riusciva a convincere Julio Cesar e allora intervenne Benitez. Alla sua ombra cresce il brasiliano Rafael che è destinato a prendere il suo posto. Reina pensava di essere incedibile: in fondo era il portiere del Liverpool dal 2005. Si è sentito tradito dall’apertura di Rodgers e ha accettato di tornare a lavorare con il preparatore Xavi Valero. Dopo il Mondiale in Brasile, Reina deciderà il suo futuro. Ma è chiaro che Barcellona per lui è qualcosa in più della squadra di Messi.
Pepe Reina, madrileno che aveva cominciato a giocare a Boadilla del Monte, a pochi chilometri dalla capitale spagnola, va a vivere in Catalogna nel 1995 seguendo le orme del padre. Miguel Reina era diventato preparatore dei portieri alla Cantera del Barça dopo essere stato un grande portiere in Spagna: nel 1974 difendeva la porta dell’Atletico di Madrid che venne sconfitto in Coppa dei Campioni in finale dal Bayern Monaco di Gerd Muller. Nelle giovanili del Barcellona il piccolo Pepe diventa amico di un altro portiere: Victor Valdes. Stessa età, stesse scuole-calcio. Dividono tutto ma Reina junior sembra essere il predestinato. Debutta in Liga a 18 anni e mezzo, allenatore del Barcellona è Lorenzo Serra Ferrer. Valdes vede il boom tra i baby. Il suo momento scocca nel dicembre del 2002, con van Gaal. Da quel momento, Valdes diventa il titolare. In fondo, tornare a Barcellona per prendere proprio il posto di Victor Valdes, sarebbe la più grande rivincita per Pepe Reina che è cresciuto avendo come idoli Zubizarreta e Molina. Difficile che il Napoli riesca a tener testa all’eventuale offerte del Barcellona: c’è di mezzo il cuore, oltre al portafogli.
Eppure il portiere che ha vinto due campionati del mondo con la Spagna, nonostante il contratto a tempo determinato, ha già fatto innamorare Napoli. Yolanda, ex giocatrice di volley a Cordova, e i suoi 4 figli, sono spettatori fissi al San Paolo delle gare di Pepe. Impossibile non notarli: indossano tutti la maglia del Napoli. La numero 25 del papà. Lo scudetto manca al suo palmares d’oro: è uno dei portieri più vincenti al mondo. Fino a giugno non farà altro che pensare al Napoli, c’è da giurarci. Ma intanto il ds del Barcellona, proprio il suo idolo Andoni Zubizarreta, lo avrebbe scelto insieme a Gerardo Martino per difendere la porta degli azulgrana. E il Barça sarebbe pronto a pagare 5 milioni di euro al Liverpool per strappare il suo cartellino. Ovvio, una cifra che il Napoli potrebbe tranquillamente rilanciare e superare. Resta il fatto che il Barcellona per Reina è qualcosa di più di una squadra di calcio: è la sua memoria, la sua gioventù, la sua voglia di rivincita. Un modo, probabilmente, per chiudere il cerchio della sua carriera. Difficile resistere alle sirene.
FONTE: Il Mattino