Per JPP (si pronuncia gepépé) non è difficile fare un pronostico della eurosfida di stasera: “L’esperienza del Napoli dovrebbe avere facilmente la meglio sulla gioventù marsigliese. Ma attenzione: è una gara fondamentale soprattutto per gli azzurri…”. Jean-Pierre Papin, 50 anni festeggiati proprio ieri, di Boulogne-sur-Mer, ha contribuito alla grandeur dell’Olympique Marsiglia di Bernard Tapie: tra il 1989 e il 1992, quattro titoli francesi, una Coppa di Francia (1989) la classifica cannonieri e il Pallone d’oro (1991). Un anno dopo è al Milan per 14 miliardi: 63 presenze e 31 gol. Un passaggio non indimenticabile: spesso fa la riserva a Van Basten. E comunque aggiunge al curriculum due scudetti, due Supercoppe italiane e la Champions League del 1994.
Papin, perché fondamentale per il Napoli e non per il Marsiglia?
“Ma perché è chiaro che l’Om è fuori da tutto e che per passare il turno è vitale battere sempre i francesi. Chi non vi riesce, alla fine non andrà agli ottavi. Figurarsi chi non vi riesce giocando in casa”.
Dunque, chi vince non fa un grande passo in avanti?
“Sicuro. Ma almeno non ne fa tre indietro. La classifica del girone d’altronde è chiara: decisivi saranno gli scontri diretti tra le tre grandi del gruppo. Chiaro, per il Borussia Dortmund aver vinto a Londra consente di avere un vantaggio rispetto ad Arsenal e Napoli”.
Chi delle due è la sua favorita?
“Beh, l’idea che Wenger debba giocarsi la qualificazione all’ultima giornata al San Paolo non è rassicurante per lui… Lo ricordo bene lo stadio di Napoli: con il Milan non ho mai vinto, ma ho vissuto delle emozione particolari. Per certi versi è un posto che mi ricorda il Velodrome”.
Perché il Marsiglia ha deluso?
“L’Om attuale non ha giocatori come i Cantona, Giresse, Deschamps, Blanc, Dugarry, Boli o Desailly degli anni passati. Sta facendo un buon lavoro ma è squadra ancora troppo giovane, senza attaccanti cattivi che possano fare la differenza. E lì davanti l’esperienza è elemento fondamentale”.
E Higuain ce ne ha tanta…
“Non solo lui: Callejon viene dal Real Madrid, magari in Spagna era sottovalutato ma è un campione vero, che gioca al calcio senza freni inibitori, tenta tiri difficili senza aver paura di cadere nel ridicolo”.
A Napoli, grazie a loro, difficile trovare qualcuno che rimpianga Cavani.
“Vedo il Matador ogni settimana in azione con Psg… lui è il numero 9 per eccellenza… la sua forza di volontà è leggendaria. E poi sta dimostrando che quando uno sa fare gol, li fa ovunque”.
Il Napoli è un po’ la sorpresa di questa Champions?
“Non può essere una sorpresa una squadra allenata da Benitez. Non c’è un solo posto dove sia andato e in cui non ha raccolto risultati. Lui è così, un tipo tosto che sa come ottenere il massimo dai suoi giocatori. Poi questo del Napoli è un gruppo in costante crescita. Negli ultimi tre anni, con Mazzarri, si è imposta in Europa e in Italia. Senza dimenticare che a centrocampo gioca uno come Hamsik che invidiano tutti le big”.
Torniamo a stasera. Marsiglia senza scampo?
“Le partite vanno giocate. E il Napoli sa che non può distrarsi perché comunque è una sfida ad altissimo livello. Per gli azzurri è una partita da dentro o fuori, forse più importante di quella a Dortmund”.
Domenica poi c’è Juve-Napoli: la lotta per lo scudetto si infiamma.
“Lo confesso, sono di parte ma la Roma ha tutti i numeri per vincerlo. Il mio amico Garcia ha fatto miracoli con il Lilla che non aveva i campioni che ha adesso a Roma. Poi non gioca la Champions, non ci sono distrazioni. È un tecnico spietato: le sue squadre non perdonano, alla prima distrazione ti puniscono. D’altronde come è accaduto all’Olimpico proprio nello scontro diretto con il Napoli”.
Fonte: Il Mattino