E’ qui la festa, per chiunque, persino per Giandomenico Mesto, al quale è andato il primo pensiero della notte, perché ci credevano e se l’erano preparati: la maglietta con il numero sedici poggiata sulla panca e una sorta di patto collettivo, in realtà un desiderio unico, di mostrargliela al gol, proprio come ha fatto Inler che prima ha dato libero sfogo per quel «capolavoro» dalla distanza e poi è andato a vestirsi da Giando. «E’ stata dura, ma lo sapevamo: complimenti a moi per il modo in cui siamo riusciti a vincerla, per la reazione dimostrata a più riprese. Il Marsiglia ha giocato bene, ha accorciato gli spazi, ci ha creato difficoltà. Ma ce l’abbiamo fatta ed è questo ciò che conta».
VIA LE TABELLE – E’ allora, è inutile prendere il calendario, incastrare i risultati, pensare in negativo o in positivo e screvellarsi su quello che succederà, da qui a Napoli-Arsenal: perché la vita è adesso, nel san Paolo stregato da Pepe Reina, sintetico come nelle sue perfomance, nella quale la forma è consacrata dalla sostanza. «Bisognava vincere ed abbiamo vinto» . Poi verranno la Juventus e la sosta e quando si ricomincerà, avanti tutta, contando anche sull’Olympique Marsiglia che (perlomeno) nella sconfitta ritrova l’orgoglio d’un top club che Baup intende rivitalizzare: «Abbiamo fatto due gol qua ed è stata un’impresa. Forse c’era fallo su Valbuena, in occasione del 2-1, ma è andata. Noi giocheremo come abbiamo dimostrato di sapere fare anche le prossime due gare». La santa alleanza è avviata.
«CI PENSO IO» – Un’ora e mezza con il fiato sospeso, ondeggiando tra la miseria e la nobiltà d’un risultato che può valere la qualificazione: la testa che si perde, Marsiglia in vantaggio, Napoli in fuga, un pari terribilmente velenoso e poi la zampata di Higuain; quanti flash quand’è finita, però lo stop di petto con cui Inler prepara il sinistro e poi quel collo pieno che va a ficcarsi nell’angolo lontano, rappresentano la perla che il turco «napoletano» – di casa ormai in Svizzera, va a godersi dinnanzi alle telecamere che glielo mostrano a ripetizione. «E’ un gol importante per me ma soprattutto per il Napoli. E’ servito per pareggiare in fretta, per ridarci coraggio: e da quel momento siamo stati più sciolti. Affrontavamo un avversario per nulla demotivato, che ha sottolineato ancora una volta le difficoltà della Champions. Ma questa vittoria l’abbiamo meritata e a fine mese si penserà al Borussia». Preparate le valigie, destinazione Dortmund: lasciandosi guidare stavolta da Gokhan Inler, che conosce perfettamente il tragitto (tortuoso) di una trasferta che già lo stuzzica: «Sappiamo che sarà una partita complicata, contro una avversaria di spessore, che le proverà tutte per rimettere in discussione la classifica. Ma io in quello stadio ho già segnato, lo feci con l’Udinese: e tecnicamente fu un gran bel gol». Il viaggio (pure con la fantasia) continua…
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 7 Nov 2013 - 09:49