Lorenzo è tranquillo. Anzi sta perfezionando la mira e mettendo in pratica i suggerimenti dell’allenatore. Lo ha assicurato Fabio Andreotti, che insieme ad Antonio Ottaiano e la collaborazione di Franco Della Monica, gli fa da manager fin da ragazzo: «Il fatto che Insigne abbia fatto quella smorfia – ha dichiarato Andreotti ai microfoni di CRC – è da interpretare in maniera positiva. Benitez, ormai, lo conosciamo. Adotta la tecnica del turn over ed Insigne rientra sempre nella formazione titolare perchè il minutaggio del mio assistito racconta che lui è uno dei calciatori più utilizzati. Lorenzo, quindi, non vive il disagio di giocare poco, come alcuni sostengono, anche perchè i dati statistici dicono tutt’altro. Anzi si lasciò andare ad una smorfia anche quando uscì all’89′ contro il Catania» .
In realtà, Insigne è stato sempre presente finora: in campionato come in Champions League. Ed ha un minutaggio anche alto, circa novecento minuti giocati. Non sempre da titolare (sette volte in campionato, due in Champions) ma sempre in campo. Ed anche determinante in molte occasioni: ben cinque assist all’attivo ed un gol al Borussia Dortmund nel giordo del debutto nella massima competizione europea. Ha aggiunto, poi, Fabio Andreotti: «Lorenzo è un giovane importante e deve fare ancora il suo percorso per restare nel cuore della gente. Ed invece sento già delle critiche. Passare dall’ accostamento a Maradona all’individuazione di lacune ce ne passa. Dobbiamo sempre tenere presente che ci troviamo al cospetto di un giovane che ha tanta voglia di dare un contributo importante al Napoli. Lorenzo è ancora colui che fa più assist in azzurro. Anche con l’Olympique credo che Insigne sia stata una marcia in più del Napoli con la grinta e la cattiveria che ha messo in campo» . Sfiorando peraltro anche la marcatura personale con quel pallone terminato sul palo.
Insigne cova anche un po’ di rivincita sotto-sotto. Lo scorso campionato subentrò negli ultimi sei minuti a Torino quando il risultato era già compromesso (2 a 0 per la Juve). Al ritorno venne impiegato per ventiquattro minuti e finì in parità. E Benitez conta tanto su di lui. Gli ha pronosticato un futuro radioso. Ecco perchè sarebbe impensabile che per qualche panchina in più, il talento di Frattamaggiore possa lasciarsi andare a qualche gesto di insofferenza. Anzi, i suoi procuratori, a cominciare da Fabio Andreotti e proseguire con gli altri, si sono prodigati tanto per favorirne la maturazione come uomo ed agevolarne la crescita tecnica. Ma Lorenzinho non è solo uno dei pupilli di Rafa Benitez. Lo è soprattutto di Aurelio De Laurentiis che ha sempre creduto in lui seguendolo in tante partite giocate con il Pescara e rifiutando più di una richiesta di prestito, nonchè dai vecchi ed ora anche dai nuovi compagni di squadra a cominciare da Higuain, Callejon, Albiol e Reina sempre prodighi di consigli e pacche sulle spalle per quel ragazzo pieno di inventiva e colpi da campione.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 8 Nov 2013 - 09:07