No, “Io non ci sto” con questa ennesima tattica d’ostruzionismo nei confronti di una tifoseria che già è stata oggetto di scherno e offese da tutta Italia dopo i fatti di Milano e la conseguente mancata squalifica del Meazza, situazione che ha aggravato la posizione dei supporters azzurri, infangati da ogni angolo della nazione, quasi a voler sfidare una legge sportiva che ha messo in ridicolo il sistema punitivo riconosciuto di fatto, ma inerme nei confronti dei sempre più numerosi “quattro imbecilli”. Cosa ci si inventerà ancora? A cosa andiamo incontro? Quale altra messa in scena verrà attuata pur di recare danno ad una squadra che ha dimostrato sul campo di potersela giocare contro tutti?
Nessuna risposta, anzi una c’è, in cifre: € 45. Gli scenari ora si fanno sempre più preoccupanti, perché se il “modus operandi” relativo alla mancata chiusura delle cosiddette “curve becere” ha portato ad un inasprimento dell’odio nei confronti dei napoletani, ci immaginiamo senza troppa difficoltà, che anche sotto l’aspetto dei prezzi dei biglietti per il settore ospiti le società che andranno ad accogliere le gare del Napoli useranno la stessa moneta, o per meglio dire, la stessa cifra, se non peggio, per assicurarsi un’affluenza minima, magari di chi è disposto a svenarsi pur di seguire le trasferte degli azzurri. Quando si sveglierà la FIGC per mettere alcuni “puntini sulle i” di un sistema che va a rotoli? Chi si impegnerà a capovolgere una tendenza che mette sempre più a repentaglio la spettacolarità di questo sport a favore di un non meglio identificato ritorno per ciò che conviene? A furia di domande questo pezzo sembra un questionario, meglio concludere ed augurarci che il pubblico partenopeo, come spesso è accaduto, la prenda con filosofia e metta in pratica il solito, risaputo principio, che viene prima di ogni altra cosa; l’amore per il Napoli.
Articolo modificato 8 Nov 2013 - 18:26