Partiamo dai moduli di gioco: i bianconeri, di solito, adottano il 3-5-2, ma è probabile che contro gli azzurri schiereranno un 4-3-3, com’è accaduto in Champions contro il Real Madrid, mentre il Napoli scenderà in campo con il consueto 4-2-3-1.
QUI JUVENTUS: la squadra torinese è reduce dalle ottime prestazioni ottenute nelle recenti partite, anche se deve far fronte a qualche emergenza di troppo. In difesa, ancora assente Lichtesteiner, al quale, in settimana si è aggiunto l’out anche di Chiellini. Sicuramente Conte schiererà Ogbonna, ma io non tralascerei assolutamente l’ipotesi di un cambio di sistema di gioco, com’è, appunto, avvenuto in Champions, con lo schieramento del 4-3-3.
Il centrocampo dovrebbe essere così composto con Pirlo vertice basso, Vidal a centro destra e Pogba a sinistra.
Sulle corsie esterne, sembrano favoriti a destra Isla ed Asamoah a sinistra, mentre l’attacco dovrebbe essere affidato a Tevez e Llorente.
QUI NAPOLI: finora, la gestione delle risorse da parte di Benitez è stata impeccabile e, se non si fossero verificati i vari infortuni, sugli esterni, il Napoli si sarebbe presentato a Torino in una situazione ottimale.
Benitez farà affidamento al suo solito schieramento che prevede la difesa a 4, composta da Armero a sinistra, albiol e Fernandez centrali, Maggio a destra; a centrocampo, l’affiatata coppia composta da Inler e Behrami, Callejon a destra, Mertens a sinistra, Hamsik ed Higuain.
La chiave tattica del match è riconducibile a due fattori principali: il primo è da ricercare nel fattore emotivo e psicologico:, di sicuro, la squadra torinese avrà un approccio alla gara molto aggressivo e determinato, con ritmi alti .
Importante sarà, inoltre, non farsi prendere alla sprovvista e, a differenza degli anni passati, cercare di limitare il gioco di Pirlo a centrocampo con un pressing alto e soprattutto, se verrà schierato in attacco Llorente che è un calciatore alquanto lento, il Napoli deve cercare di tenere il baricentro alto, non concedendo spazi di gioco alla formazione torinese e, di conseguenza, limitare la loro superiorità sulla mediana.
Il Napoli deve assolutamente approfittare del punto debole della Juve, rappresentato dalla corsia sinistra: in quella porzione di campo, con i tagli di Callejon, gli azzurri possono far male. Asamoah è molto bravo ad attaccare gli spazi, ma come è molto irruente e poco ordinato e puntuale nelle diagonali difensive ed Ogbonna, abituato a fare il centrale, potrebbe avere problemi nel gestire i tagli alle sue spalle.
Importante sarà anche aggredire il punto di forza bianconero e tramutarlo in punto debole: Pirlo è un giocatore che nella fase di non possesso va molto in difficoltà, quindi il Napoli non aspettare le sue giocate e non deve corrergli dietro, ma, piuttosto, farlo correre dietro gli inserimenti di Hamsik.
Potrebbe rivelarsi un’arma devastante per battere la Juve.
Conlcudo dicendo che è inutile nascondere che questa partita riveste un’indiscussa rilevanza, ai fini del proseguimento del campionato, Benitez ne è consapevole ed ha gestito egregiamente la tensione, ma gli azzurri non possono e non devono sbagliare l’approccio alla gara, devono giocare con intensità, determinazione e cattiveria, scoprendo le carte, alla ricerca del punto nel quale colpire l’avversario per fargli male.
Interpretando un ottimo calcio, il Napoli può battere la Juve.
Mister Geppino Marino
Articolo modificato 9 Nov 2013 - 19:57