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Maxi pignoramento sul “San Paolo”, tutto bloccato per il nuovo stadio

Quasi tre ore di audizione, da una parte il presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis, dall’altra la commissione sport allargata a tutti i capogruppo dell’Assemblea cittadina. Due le notizie di giornata: la prima è che la transazione della discordia, cioè il dare avere tra società Calcio Napoli e Comune, è bloccata perché pende un pignoramento di 3,8 milioni. La seconda è che per avere un nuovo ‘San Paolo’ i tempi si allungano, il patron ha chiesto la proroga della convenzione che scade a giugno in attesa della legge nazionale sugli stadi.  Procediamo con ordine. La bomba, è il caso di dire, una novità assoluta, la lancia il presidente De Laurentiis, queste le sue parole in apertura di audizione: «Ci sono delle situazioni economiche pendenti. Molti di voi forse non sono informati. Ad oggi il nostro debito nei confronti del Comune è di 600mila euro più Iva, che non possono essere versati al Comune perché il Comune stesso è stato fatto oggetto di pignoramento per 3,8 milioni da parte di una società che si chiama ”Condotte acqua”». Quello che non dice il patron lo suggerisce il presidente della commissione Sport Gennaro Esposito: «C’è un terzo pignorato che è la società sportiva, caro presidente». Insomma, un giallo perché l’unica cosa certa è che al di là della quantità del contenzioso è venuto fuori questo pignoramento. Un contenzioso che il dirigente comunale addetto alla questione San Paolo non ha mai voluto firmare. Probabile che non sia stata pagata la bolletta dell’acqua. E viste le quantità enormi che necessitano per irrorare il prato si capisce anche la straordinaria somma pignorata. A rendere ancora più intricata la vicenda, il fatto che lo stesso Comune un anno fa ha installato un contatore dell’acqua esclusivamente per il misurare i consumi dell’irrigazione del prato. Torniamo alla convenzione, il patron ha chiesto la proroga in attesa della nuova legge sugli stadi. Il ragionamento di De Laurentiis è chiaro e lo ha fatto qualche ora prima nel corso di un convegno al Maschio Angioino: «Vediamo questa legge come sarà e come può essere applicata, poi prenderemo le giuste decisioni». La convenzione scade a giugno e per una proroga c’è la necessità di passare per il Consiglio comunale, come sottolinea lo stesso Esposito. Tempi serrati dunque tanto che già martedì De Laurentiis potrebbe ripresentarsi in Commissione e c’è un’altra data all’inizio di dicembre. Politicamente il patron ha capito che senza l’appoggio dell’Assemblea cittadina nessuna decisione può essere presa e così ha deciso di incontrare i consiglieri.

Per rasserenare il clima mai sereno con il Consiglio comunale, tempo fa De Laurentiis invitò a sue spese tutti i consiglieri a una trasferta del Napoli in Champions, chissà che non accada anche questa volta. Magari per la partita di Dortmund.  Certo ci sarà molto da lavorare. «Ascoltiamo con interesse il presidente De Laurentiis – spiega Carmine Sgambati di Napoli è tua – tuttavia prima di concedere una nuova proroga va cambiata la convenzione perché così come è il Comune ci va a perdere troppo. Bisogna trovare una giusta mediazione che sia equa per la società e per Palazzo San Giacomo». Sulla questione vendita dello stadio interviene invece Ciro Fiola del Pd: «Ho trovato un clima troppo goliardico e poco chiaro. Francamente non mi è piaciuta la discussione, sono andato via molto prima che finisse. Quello che penso io è semplice. Lo stadio non si vende, si può ragionare su di una concessione a lungo termine. Ma alla fine di ogni anno nelle casse dell’ente devono entrare dei soldi». Una situazione ancora in evoluzione che nelle prossime due audizioni potrebbe trovare la svolta. Sullo sfondo pende anche un esposto alla Corte dei Conti che in passato lo stesso presidente della Commissione Esposito ha annunciato.

FONTE IL Mattino

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Scritto da
redazione