“Bilancio positivo fino a questo momento. E’ stato fantastico anche in Champions League. Chiaramente non è facile il cammino in campionato con Roma e Juve che stanno facendo buonissime cose. Ma noi siamo lì per giocarcela. Gli episodio hanno cambiato un po’ le cose a Torino ma dobbiamo guardare avanti, abbiamo analizzato il tutto e dobbiamo lavorare per migliorare. Siamo ancora al 75%, la squadra può ancora migliorare. Non sono d’accordo su chi ha criticato l’approccio del Napoli contro la Juve: siamo la squadra che ha segnato il maggior numero di gol nei primi 15 minuti. E’ vero, non è stata una buona partita per noi ma ne abbiamo parlato e sappiamo dove intervenire.
Dobbiamo sempre ricordare che la squadra è nuova, con un nuovo allenatore e gioca dopo aver perso il calciatore più rappresentativo degli ultimi anni. Siamo a 9 punti in Champions, nel girone più complicato: il bilancio deve essere per forza positivo. Spesso sento parlare di approccio alla gara o di modulo. Siamo la squadra che ha fatto più gol nei primi 15 minuti, il che significa che l’approccio è buono. Poi ci sono partite particolari in cui incidono anche gli eventi. E ripeto che sul modulo non c’è una regola fissa, se c’è da cambiare si cambia. Ho avuto tanta esperienza in carriera per questo dico una squadra per essere forte deve capire sempre cosa fare in ogni partita, sia possesso palla che contropiede.
E’ meglio chiudere il discorso qualificazione prima possibile così da poterci concentrare in campionato. Sarà difficilissima contro il Dortmund e lo sappiamo. Noi cresciamo ogni settimana e tutti stiamo imparando qualcosa giorno dopo giorno.
Ho vinto in tutti i paesi dove sono stato, ma a Napoli è vero: sarebbe più bello vincere qui. Ho apprezzato fin da subito i tifosi che respirano calcio, una società che è ripartita del basso ed è arrivata ai vertici.
Proseguirò con la mia idea di calcio. Analizzerò i miei errori ma una squadra deve mantenere la propria impronte di gioco per migliorare sempre più. Non cambiare il modulo ma cambiare piccole cose nella rosa, nelle posizioni per arrivare sempre più in alto. Abbiamo perso Zuniga e non lo abbiamo da tempo ed è per noi importante perché può ricoprire tanti ruoli.
Credo in Hamsik: è fondamentale per noi. Lavora sempre, ti ascolta, vuole fare le cose per le quali abbiamo lavorato e per le quali abbiamo parlato. Una partita come Torino non è facile per lui che gioca tra le linee e non concepisco le critiche che sono arrivate nei confronti di questo giocatore.
Siamo una squadra offensiva che cerca sempre il gol, purtroppo non è arrivato contro la Juve ma ricordiamo che è la squadra più forte
A Napoli mi trovo benissimo. Il passato spagnolo a Napoli mi aiuta per capire i napoletani quando parlano, ci sono termini simili con lo spagnolo. Certo, quando parlano veloce Lorenzo e Paolo (Insigne e Cannavaro ndr) non capisco molto. Adoro la città, ci sono tantissime cose da vedere: tutto è bello. Dobbiamo dimostrare alla gente fuori che Napoli merita di essere visitata in tutto quello che ha, dobbiamo pubblicizzarla. Fare l’allenatore del Napoli con questo calore è difficile, perché i tifosi sono là sempre. L’ultima foto è sempre al volo ma poi saranno altre 50 (ride ndr) però non è un problema.
Il Presidente è sempre disponibile per aiutare e migliorare la squadra. Gennaio non è un mercato facile, ma il Presidente quello che vuole dire è: siamo preparati e se troviamo il giocatore giusto siamo pronti ad intervenire.
Ho una banca dati enorme sui giocatori? E’ vero, perché sono vecchio (ride ndr). La cosa fondamentale per un allenatore è avere uno staff efficiente e indubbiamente la tecnologia aiuta tanto. Prima si andavano a vedere le partite con un panino, carta e penna. Ora si va con l’ipad, ci sono continui aggiornamenti su formazioni, calciatori ecc. Ripeto, avere uno staff che ti aiuta è fondamentale.
Non ho chiesto Reveillere da solo. E’ stata una scelta di tutta la società, non solo perché era stato un mio giocatore. Tutti pensiamo che il francese sia un calciatore davvero davvero utile per noi. E’ un giocatore che ha accettato subito la situazione che è perfetta per noi e per lui dopo l’infortunio di Mesto.
Come mi ha convinto il Presidente? Sono stato subito affascinato dalla società, dopo aver parlato con Riccardo ho iniziato a pensarci sempre di più. Dopo poi ho parlato col Presidente che è un grandissimo comunicatore ed è bravo a convincere ma mi ha convinto prima di tutto il progetto e le idee della società.
Ai tifosi dico: è importante avere memoria, ricordare dove era la squadra negli scorsi anni e capire soprattutto che stiamo ancora in fase di costruzione e dobbiamo crescere e migliorare, nonostante tutto il cammino fino a questo momento è stato molto molto positivo.
E’ fondamentale per noi il San Paolo. Lo stadio di casa è un’arma a nostro favore, deve intimorire i tifosi avversari. Roma e Juve devono venire al San Paolo e sarà difficile per loro. I tifosi devono starci vicino soprattutto nei momenti complicati e di difficoltà.
Sognavo di fare l’allenatore già da quando avevo 16 e giocavo a calcio. Amavo già dare indicazioni, parlare con i compagni ecc. Mio padre mi diceva: smetti di parlare e fai un gol.
Articolo modificato 14 Nov 2013 - 18:45