Il borsino del compagno perfetto: Albiol alla ricerca del partner ideale

E’ arrivato in punta di piedi ma si è già conquistato la fiducia di staff e compagni a suon di prestazioni. Raul Albiol è diventato il leader difensivo del Napoli dopo solo 16 partite complessive. Un gigante lo spagnolo, dalla barba lunga ma dall’animo gentile e con una personalità da vendere e trasmettere ai compagni. Al Real aveva giocato solo 25 partite in tutta la stagione e a Castel Volturno era stato ricevuto con quel nominativo di “scarto” che è poi diventato ben augurante e antitesi delle prestazioni effettuate. Quando c’è lui in campo la sua presenza si sente e come. E’ un trascinatore, seppur il suo carattere schivo potrebbe dimostrare il contrario, e con chiusure, scivolate e tackle ha conquistato tutti. Benitez è consapevole della bravura e dell’importanza dello spagnolo ma il dubbio sorge spontaneo: chi è il partner ideale di Raul Albiol? Benitez ha tentato sia per scelta tecnica che per necessità, come accaduto nel recente passato, di trovare l’alchimia giusta e la coppia ideale per bloccare l’emorragia di gol che ha colpito il Napoli consecutivamente nelle ultime sei partite. Come in un borsino, c’è chi scende e c’è chi sale nelle considerazioni di Rafa Benitez e allora proviamo a fare il punto della situazione.

BRITOS 45% – L’uruguaiano è stato sin da sempre la prima scelta del tecnico spagnolo. Il difensore aveva dimostrato il suo grande valore proprio a Bologna nella fatidica difesa a quattro, pagando poi la filosofia mazzariana e la sua idea di difesa, basata sui tre uomini bloccati al centro. Con Rafa, Miguel è quasi esploso. Discreta velocità sul breve per fermare gli attaccanti brevilinei e un ottimo stacco di testa, non è un mistero che quando Benitez abbia puntato su di lui e su Albiol per fortificare la porta di Reina, Il Napoli ha costruito la serie di vittorie (intervallate solo dal pari interno con il Sassuolo) arrivata al capolinea proprio contro la Roma nel match che costò a Britos la lussazione della spalla. Sa costruire gioco e intendersi al volo con l’ex Real, al rientro sarà lui il nuovo leader della difesa azzurra.

FERNANDEZ 35% – L’argentino è stata la vera sorpresa, la scommessa vinta sul quale forse nessuno avrebbe scommesso un centesimo. Con Mazzarri sembrava lento, impacciato, un calciatore non da Napoli insomma. De Laurentiis e lo stesso Benitez hanno voluto trattenerlo nonostante gli interessamenti e la voglia del Flaco di vivere un’esperienza da protagonista per arrivare alla grande al prossimo Mondiale in Brasile. Quell’occasione tanto attesa, per lo stupore di tutti, si sta chiamando Napoli. Sicuro, affidabile, dominatore dell’area di rigore per la sua grande stazza, Federico ha stupito tutti scalzando addirittura Cannavaro nelle gerarchie di Don Rafè. Con la sua capacità di marcare e di usare bene il fisico riesce a sopperire alla sua scarsa velocità sul breve che può costituire un grave problema per una difesa che ama giocare assai alta come quella partenopea. Il feeling con Albiol è da migliorare, così come la fase di costruzione dell’azione, ma questo è un punto d’inizio da cui partire per colorare il futuro del gigante Federico sempre più azzurro Napoli.

CANNAVARO 20% – E’ lui l’unica nota stonata e l’unico motivo di infelicità in casa Napoli. Un capitano spodestato e quasi fuori dai giochi, è dura per qualunque tifoso vederlo sempre di più ai margini. Con Albiol ha giocato 115 minuti complessivi (l’intera gara con l’Atalanta più 25 minuti con il Benfica in amichevole) dimostrando però di essere ancorato all’idea di gioco di Mazzarri e meno a quella importata dal tecnico ex Chelsea. Con Albiol quella sera del 14 settembre soffrì maledettamente Denis e palesò limiti in fase di costruzione, lanciando lungo sulle ali proprio quando il tecnico spagnolo chiedeva un gioco palla a terra. Deve recuperare posizioni e lo sa, da qui a dicembre ancora tanto può cambiare e rovesciare la situazione si può. Con la fiducia dei tifosi magari e con un super Albiol accanto.

Sabato Romeo

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